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giovedì 29 ottobre 2009

Greggi... e masse

A seguito di una delle più celebri definizioni che Gesù dette di Sé stesso... “Io sono il buon pastore” (Gv 10,11)... nella tradizione cristiana è normalmente usato anche il termine “gregge" per definire l'insieme di fedeli al seguito... appunto... del loro pastore.
Senonché, un rischio che incombe sui fedeli di qualsiasi Chiesa, è quello di essere più inclini a fare da massa, piuttosto che da gregge... e quale enorme differenza esiste tra i “pecoroni” della massa... e le "pecore" del gregge!
I primi costituiscono il "magma" indistinto che i sacerdoti-demagoghi manovrano secondo logiche "quantitative"...
Le seconde formano invece quel gruppo di fedeli che cercano il pastore che li sappia guidare chiamandoli “per nome” (Gv 10,3)...  e dunque seguono Colui che si prende cura della loro singola individualità, fungendo così da “porta” (Gv 10,9) aperta verso la loro salvezza.
Ma è questa una differenza... tra la massa e il gregge... che può anche apparire una insignificante inezia, a quanti amano la rassicurante strada del "così fan tutti".
Questi fedeli “di massa” non potranno che trovare ostico comprendere... per davvero... questa frase di Swami, che mette in guardia dal rischio della "fede da pecoroni":

« Gli insegnamenti spirituali non devono essere accettati ciecamente in nome della fede, ma vagliati alla luce della ragione.
Fede e ragione insieme!
Sono queste le ali della vostra elevazione spirituale.
Interrogarsi, riflettere, confrontarsi, approfondire, insomma usare il dono dell'intelletto, non sono optional. »

      
(Swami Roberto)