Poi, paradossalmente, un'ulteriore difficoltà può presentarsi anche nel riconoscere il volto del prossimo proprio nelle persone che ci sono piu prossime le quali... formando i nostri nuclei familiari, e trovandosi anche nei nostri ambienti di lavoro e di studio... con la loro quotidiana vicinanza ci interpellano continuamente... a non restare indifferenti alla loro presenza.
Pensando in particolare alla "famiglia" (dal latino "famulus", che significa "servitore")... essa svolge appieno la sua fondamentale funzione quando aiuta i suoi componenti a crescere nella capacità di praticare il principio di grandezza insegnato dal Vangelo: il più grande fra gli esseri umani è colui che è capace di servire (Cfr. Mc 9,35).
E' questa la rivoluzionaria grandezza che si pone agli antipodi rispetto a quella cercata e vissuta da chi segue i canoni del mondo... e che ci fa tutti ugualmente "potenti"... perché tutti possiamo metterci al servizio di qualcuno manifestando l'autorità più grande, la potestà di farsi ultimi, il potere dello spirito.
E quando sappiamo farlo... liberandoci dalle catene dei nostri comodi... oltrepassando le barriere dei pregiudizi... e rifiutandoci di porre dei limiti alla nostra capacità di amare... allora riusciamo finalmente a "vedere" il volto del prossimo di cui ci parla Gesù... e la nostra famiglia si allarga superando anche i confini della consanguineità e della parentela... per aprirsi all'umanità.
« Nessuno può bastare a sé stesso!
Chi pensa soltanto a sé decreta la propria morte interiore facendosi seppellire nel cimitero dell’ego, mentre la persona spiritualmente viva cerca sempre di condividere, e non starà bene fin quando non starà bene il suo prossimo.»
(Swami Roberto)
E' questa la rivoluzionaria grandezza che si pone agli antipodi rispetto a quella cercata e vissuta da chi segue i canoni del mondo... e che ci fa tutti ugualmente "potenti"... perché tutti possiamo metterci al servizio di qualcuno manifestando l'autorità più grande, la potestà di farsi ultimi, il potere dello spirito.
E quando sappiamo farlo... liberandoci dalle catene dei nostri comodi... oltrepassando le barriere dei pregiudizi... e rifiutandoci di porre dei limiti alla nostra capacità di amare... allora riusciamo finalmente a "vedere" il volto del prossimo di cui ci parla Gesù... e la nostra famiglia si allarga superando anche i confini della consanguineità e della parentela... per aprirsi all'umanità.
« Nessuno può bastare a sé stesso!
Chi pensa soltanto a sé decreta la propria morte interiore facendosi seppellire nel cimitero dell’ego, mentre la persona spiritualmente viva cerca sempre di condividere, e non starà bene fin quando non starà bene il suo prossimo.»
(Swami Roberto)