mercoledì 4 maggio 2011

All'Avatar che ci dona la forza della sua presenza...

(E-mail di Giacomo Risso)

Un Maestro ha lasciate le spoglie mortali, prese in prestito dall'Essere al quale le ha restituite, per poter meglio lavorare nei piani sottili a vantaggio di ciascuno di noi.
Venerdì 22 aprile, alla notizia (rapidissima, quasi silenziosa) appresa per radio del ricovero di Baba in ospedale, immaginai che fosse giunto il suo momento e pure da subito pensai che probabilmente il Nostro Swami d'Occidente, sarebbe accorso per quegli a noi incomprensibili, quanto affascinanti misteri di bilocazione, al suo capezzale per accompagnarlo (forse assieme ad altri grandi spiriti presenti e passati) nell'ultimo tratto di questo suo viaggio.
Non avuta la fortuna di conoscere direttamente, attraverso la partecipazione ai suoi darshan questo Maestro Indiano (ma è solo un'espressione geografica, per il nostro bisogno occidentale di classificare ciò che non sarebbe opportuno classificare, di comprendere con la ragione ciò che solo il cuore può realizzare pienamente) e pur desiderando in futuro, liberato dal lavoro e coll'assistenza di buona salute, intraprendere anch'io un viaggio per risciacquar il mio spirito tra le acque del Gange e le nevi dell'Himalaya, tuttavia sarebbe solo un bellissimo corollario a ciò che già ho avuto in questa seconda e stupenda fase della mia esistenza, da quando ho incontrato lo spirito e gl'insegnamenti di Swami Roberto.
Poi, come sempre avviene quando si aprono le porte delle nostre stanze, una serie di altri Maestri, conosciuti e meno conosciuti (come si recita in una delle Sue preghiere) son entrati nella mia ragione ed hanno rafforzata la consapevolezza di ciò che da sempre, forse, sapevo, ma che era come sepolto dentro di me, da una spesso strato di abitudini, piccole tristezze, pigrizie varie e tutti questi altri insegnamenti che ritrovo nei libri, nei video, a volte anche nelle persone comuni che incontro, mi rimandano a Lui che "accende per me e per tutti coloro che sanno e vogliono vederla e seguirla, la Stella Polare della Conoscenza di Dio, Uno in tutti ed in tutto".
All'Avatar che vive ed opera, finalmente liberato dal fardello del corpo (anche se ci manca in questo nostro tempo) ed all'Avatar che ancora ci dona la forza della sua preghiera, della sua presenza, del suo sorriso, grazie su grazie e preghiere affinché l'Essere non gli faccia mai mancare quella Forza che gli è necessaria per soccorrerci, proteggerci, amarci come noi amiamo Lui.
Om!

            Giacomo