Anche se è risaputo che lo scorrere del tempo è nemico della memoria, destinata ad affievolirsi con il passare degli anni, esiste un tipo di memoria che non necessariamente è soggetta al logorio dell'età, al punto che può capitare di riscontrarla più facilmente negli anziani che nei giovani.
Volendo descriverla... la si potrebbe definire come la “memoria del cuore”, caratteristica di quanti sanno essere indelebilmente riconoscenti per il bene ricevuto.
Mi riferisco evidentemente alla gratitudine, una "perla rara" totalmente sconosciuta a quei seguaci dell'egoismo che, magari, possono anche ricordarsi tutto cerebralmente... ma sono affetti da una clamorosa smemoratezza nel cuore, e così si "dimenticano" di essere grati per ciò che ricevono nella loro vita.
Sono questi i “vuoti di memoria” peggiori, perché l'oblio che intacca i cuori fa molto più male di quello che colpisce i cervelli.
« Ogni giorno ringrazia Dio
con tutto il cuore.
Lui ricambierà la tua gratitudine
con abbondanza.
Fai la prova,
e vedrai meraviglie! »
(Swami Roberto)