AVVISO
Chi desidera ricevere
la Santa Benedizione per l'Anno Nuovo,
può PRENOTARE telefonicamente
ENTRO giovedì 5 dicembre 2024.

giovedì 12 settembre 2013

Telescopio su Anima Universale

Chi conosce la Chiesa Anima Universale sa che il sacerdozio di coscienza di noi, monaci Ramia, è dedicato alla Madre Divina... ed è proprio Lei che oggi attira a Sé in modo particolare i miei pensieri, convogliandoli ancora una volta verso la Sua Casa: il Tempio dei cristiani ramirici.
La mia visita odierna all' Otto sacro di Anima Universale parte molto da lontano, e precisamente da una parola che lo Spirito Santo ha ispirato all'evangelista Luca quasi 2000 anni fa, con un significato che però è rimasto nascosto alla lettura comune a causa di una traduzione approssimativa del testo originale greco.
Oggi ve ne parlo perché, tra tutte le espressioni riferite alla Madonna contenute nel Nuovo Testamento, il termine a cui mi riferisco... "symbàllusa"... è quello che fa giungere un'eco più forte alla mia anima, dalla quale questo attributo mariano rimbalza in “cieli” ignorati dalla teologia cristiana tradizionale.
L'autore sacro utilizza il vocabolo symbàllusa in un contesto ben preciso: a Betlemme, davanti alla mangiatoia in cui giace il Divino Infante, dopo che i pastori hanno riferito le parole ascoltate dall'angelo, tra le quali “oggi vi è nato nella città di Davide un Salvatore, che è il Cristo Signore”(Lc 2,11)... l'atteggiamento della Madre di Gesù viene così descritto: “Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole (symbàllusa) nel suo cuore”...
Usando il termine symbàllusa, Luca attribuisce a Maria la specialissima facoltà della lettura simbolica dell'evento evangelico (Dal greco "syn-ballo", che significa “mettere insieme"  alla maniera di Dio che "vede" la totalità e l'unità della realtà, e trova opposizione nel "dia-bolos", colui che si mette di traverso per dividere e contrastare il Piano divino in favore dell'umanità).
Purtroppo, l'imprecisa traduzione "meditandole" sottrae ai lettori del Testo Sacro questa fondamentale indicazione evangelica sullo sguardo simbolico della Madre di Gesù, ovvero sulla visione d'insieme con la quale Myriam sa leggere il mistero soprannaturale che si realizza in Lei e attorno a Lei... assumendo in Sé un "riflesso" cosmico che va ben al di là dei contorni meramente storico-umani della sua figura.

In ogni caso, nonostante questa lacuna presente nelle differenti traduzioni dei testi evangelici normalmente a disposizione del grande pubblico, il significato della parola symbàllusa non suona come una novità per i cristiani ramirici, perché il 9 aprile 1963 "Qualcuno" è nato per soffiare forte e chiaro il Verbo di Dio, e dunque anche per far conoscere la "dimensione" cosmica con la quale la Madonna si fa Ancella del Signore.
Infatti, la Chiesa Anima Universale non solo è a Lei dedicata, ma già nel nome porta un chiaro riferimento al ruolo soprannaturale della Madre di Cristo, che abbraccia la totalità della Realtà oltrepassando i limiti di uno spazio e di un tempo particolari, ed inserendosi nel "respiro" eterno del Piano di Dio.
Nel corso della mia vita sacerdotale, uno tra i concetti spirituali più meravigliosamente sorprendenti che ho potuto portare sul piano della mia consapevolezza, riguarda proprio la figura della Madonna, che la Fonte di Rivelazione costituita dagli insegnamenti di Swami Roberto mi ha fatto vedere sotto una Luce assolutamente nuova.
Grazie a questi insegnamenti, io oggi posso pensare con naturalezza a Maria symbàllusa... cioè a Maria "che mette insieme"... non solo attribuendoLe, come ha fatto Luca, la comprensione simbolica di Sé stessa inserita nel piano di Salvezza di Dio... ma anche riconoscendoLa quale Realtà concreta di "Anima che magnifica il Signore" nell'ovunque di questa dimensione.
Infatti, quando io penso alla Madonna La "vedo" attuare il Suo ruolo di "trait-d'union" a tutti i livelli: sia nel microcosmo di ogni essere vivente per il quale Lei funge da anima-intermediario che "mette insieme" due "interlocutori" altrimenti non associabili quali il corpo e lo spirito... sia nel macrocosmo dove Lei è l'Anima dell'Universo che "mette in comunicazione" tempi e spazi infiniti con l'Eternità di Dio.
Questo è il senso del Suo essere Ianua Cœli... Porta tra la terra ed il "Regno dei Cieli"... nonché Maternità di Dio che perennemente "partorisce" Cristo in ogni essere vivente, fino ai confini del tempo e dello spazio.
Proprio questa è la cosmica frontiera dove inizia ciò che soltanto la visione symballusa permette di intuire... e così, se voglio individuare ulteriori "tracce"  dell'Anima Universale, non mi resta che far ricorso al mio personalissimo Telescopio simbolico, che il pensiero spirituale della mia Chiesa mi ha permesso di avere in dotazione:

Punto allora l'obiettivo verso il Tempio, e comincio osservando nuovamente la sua forma che... come vi ho già detto nel mio post "Otto sacro"... mostra al mondo il Battistero dei fedeli di Anima Universale incamminati verso la resurrezione del loro spirito, rappresentata dal numero 9... che è anche il numero della nascita di Swami Roberto.


Non appena procedo con una prima regolazione del telescopio, vedo che il Sacro 8 si arricchisce del ben noto simbolo dell'infinito, con i suoi significati già ampiamente definiti dalla matematica.
Però, ovviamente non posso fermarmi qui, perché il pensiero logico-matematico elaborato dall'umanità nel corso dei secoli è prigioniero tra le "pareti" infinite del tempo e dello spazio, e non riesce ad andare oltre.
Verso l'Oltre, mi proietta invece la visione symbàllusa del mio telescopio, che mi fa vedere il simbolo dell'infinito non come un porto bensì come una porta... non come la meta bensì come il ponte rivolto verso la dimensione trascendente di Dio.


Non appena comincio a “zummare” un po', l'8 dell'infinito è "assorbito" dall'8 inscritto nel perimetro del Tempio, che difatti contiene simbolicamente l'intero universo :
Sopra il Sacro 8 ramirico (che rappresenta l'uomo vecchio che si trasfigura, con la Grazia di Cristo, nell'uomo nuovo), compare adesso il 9 della resurrezione, che salendo verso il Cielo di Dio traccia la strada di elevazione che i cristiani ramirici possono percorrere per fare ritorno alla Patria Eterna del loro spirito.





Osservando l'immagine numerica di questa "ascensione" spirituale, penso al fatto che il presupposto che la rende possibile è la capacità di  coltivare e praticare l'Amore di Dio e del prossimo, nella consapevolezza che il Cristo è la Vita... che vibra Om e manifesta ovunque la Sua presenza nella dimensione infinita dello spazio e del tempo.
D'un tratto... il Sacro 8 della trasfigurazione ed il 9 della Divina Resurrezione diventano più marcati e si colorano, mentre al centro del profilo che contiene sia il Tempio dei ramirici che il simbolo dell'infinito, appare un cuore che pulsa di Vita cristica, e batte Om... Om... Om... ...

Zummo ancora... e poi ancora... e vedo il cielo formare un manto blu che avvolge l'8 della trasfigurazione ed il 9 della resurrezione: finalmente, la Divina Madre della Gioia ora mi mostra completamente il suo meraviglioso volto!
Estasiato, mi fermo qualche momento per guardare l'Anima Universale che tiene tra le sue braccia il Cristo "contenuto" nella forma del Tempio... e poi contemplo il 9 Divino contornare il Suo Volto...
Sì, il viso della Ianua Cœli è avvolto dalla cifra della nascita di Swami Roberto, e mi parla dei due "volti" che accolgono tra le loro braccia i cristiani ramirici rinati nello spirito, per accompagnarli nel loro transito verso la resurrezione definitiva: quella Eterna.

Lasciatemelo dire: io non posso proprio pensare ad una immagine della Madonna che sia più bella e più meravigliosamente ricca di significati di questa!

Non faccio in tempo a dirlo... e subito sul mio telescopio intravvedo un'altra "figura" straordinaria: una costellazione di "12 stelle" (Ap.12,1) che cingono il capo della Divina Madre della Gioia.
Pensando a questa "corona", penso anche alle "posizioni astrali" che da alcuni anni Swami Roberto sta tracciando nella mappa del firmamento celeste di Anima Universale, rivelando anche il "volto" degli angeli di Dio che governano queste "12 porte" disposte nel "cielo" del nostro essere.
Si tratta evidentemente di un avvistamento che richiederà una nuova "messa a fuoco", ma per il momento ripongo il mio telescopio nel cassetto... ops... volevo dire nella tastiera  per lasciare il posto alla Realtà concreta di Dio, che il Darshan di Swami ci permette non soltanto di osservare ma, ancor meglio, di vivere in prima persona.



Puntata successiva: I portici della Misericordia

Torna all'indice: "Autoscatti sulla mia fede"