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martedì 7 ottobre 2014

Il tempo passa, noi no

« Dio non crea, ma invece 
manifesta la "creazione" 
che da sempre è in Lui, 
ed è una realtà ben differente.
Egli partorisce la Creazione 
di ciò che è sempre stato
dentro di Lui, 
e questa è una grande rivelazione. 
Tu esisti divinamente dall'Eternità, 
NON UN ATTIMO DOPO! »                                                      (Swami Roberto)

Mi immagino... quasi mi sembra di vederle... le reazioni di disappunto di quelle persone che non possono accettare queste parole, con le quali Swami contraddice l'idea tradizionale del “Dio creatore” com'è abitualmente desunta da quei primi passi della Genesi che “anche i muri” conoscono. In molti penseranno: “Ma com'è possibile dirsi cristiani e mettere in discussione la Bibbia, sin dai suoi primi versetti?”...
Senza entrare qui nel merito degli insegnamenti spirituali di Swami (che è possibile approfondire nelle sedi opportune)... io oggi mi soffermo proprio sulle primissime parole della prima pagina genesiaca, la cui lettura ad opera della tradizione religiosa cristiana... nasconde alcuni "scheletri nell'armadio”: "In principio Dio creò il cielo e la terra" (Gen.1:1) dall'ebraico "Bereshit bara' Elohim et hashamayim ve'et ha'arets".

Il primo capitolo della Genesi è caratterizzato da un verbo ebraico usato per ben sette volte... bara'... che ha il significato di "creare”, ma nel senso di "trasformare" una materia preesistente, come per esempio possono fare gli artigiani che lavorano la pietra, o il legno.
Pertanto, sul piano prettamente scritturistico il concetto di "creazione" inteso come un divino atto creativo dal nulla è estraneo ai primi versetti biblici... mentre non ne è affatto estraneo il concetto di creazione intesa quale “parto di ciò che è sempre stato dentro di Lui”, come dice Swami.
Così... non può passare inosservato il fatto che il concetto di “creazione dal nulla” venne scritto in un testo dell'Antico Testamento solo molti secoli dopo la stesura della Genesi, quando la cultura biblico-semitica si incontrò con le categorie filosofiche greche di “essere” e “nulla”. Il risultato fu un brano del 2° Libro dei Maccabei che dice: “Dio ha fatto il cielo e la terra e quanto è in essi non da cose preesistenti e tale è anche l'origine del genere umano” (2 Mac 7,28).
Questa concezione trovò poi eco non nella predicazione di Gesù, bensì nella successiva ed umanissima elaborazione teologica di quei pensatori cristiani che, introducendo il principio “creatio ex nihilo” ("creazione dal nulla") ... contraddissero il principio filosofico "ex nihilo nihil" ("nulla viene dal nulla")... e, ancora di più, contraddissero l'originaria verità-biblica scritta nella Genesi che, come già detto, indica una trasformazione.

Pertanto, checchè se ne dica... il "rivoluzionario" insegnamento di Swami dal quale oggi sono partito è ben più "biblico" di quanto molti pensano... e, come può capire chi ci ragiona un po' su, è anche "logicamente" più pertinente alla perfezione di Dio: poiché infatti l'Illimitato Padre, nel suo “Eterno presente”, trascende il tempo... attribuirGli un atto creativo subordinato ad un tempo significa addossarGli una limitazione che Lui non ha.
Ne consegue uno scenario che si colloca anch'esso assolutamente al di fuori degli schemi tradizionali:
Poiché Dio non crea dal nulla... allora anche lo spirito dell'essere umano esiste da sempre nella Mente e nell'Amore di Dio, e il nostro corpo è una sorta di “vestito” che il nostro Sè individuale ed eterno sta momentaneamente indossando per fare le sue esperienze nella dimensione dello spazio e del tempo in cui ci troviamo.
Ecco... a quanti adesso vogliono continuare una loro meditazione biblica su questo argomento, posso suggerire il versetto dell'Antico Testamento «Io ho detto: "Voi siete dèi, siete tutti figli dell'Altissimo"» (Salmo 82,6)  che si è poi "riverberato" nelle parole di Gesù «Non è forse scritto nella vostra Legge: "Io ho detto: voi siete dèi ?"» (Gv.10:34).
Invece, per chi vuole fare prima, ecco qui un'altra frase di Swami Roberto... per pensarci un po' su.

« Pensa... un giorno assisterai a qualcosa 
di straordinariamente unico:
vedrai invecchiare il tempo.
Eh sì, il tempo passa, noi no.

Non siamo figli del tempo,
ma dell'Eterno. »
      
(Swami Roberto)







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