giovedì 24 marzo 2016

Divina scaltrezza

« Non trascurate ciò che Gesù disse: "I figli di questo mondo verso i loro pari sono più SCALTRI dei figli della luce."
Sarà il caso di darsi una mossa? »

(Swami Roberto)


La prima “mossa” che mi sono dato :-) a seguito di questa frase di “Photos by Swami” ... è andata in direzione della parabola del "fattore infedele" (da cui è tratta questa citazione) e nella quale Gesù parla di un padrone che “lodò quell'amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza”(Lc 16,8)
Chiedendosi in quale modo possa fungere da modello un comportamento che ha a che fare con la disonestà... ci si trova a dover osservare da vicino l'azione di questo amministratore che, licenziato dal padrone, usa... per l'appunto... la scaltrezza, per farsi amici i debitori dello stesso padrone.
A tal fine, lui corregge infatti i rendiconti amministrativi riducendo quei crediti che prima aveva “gonfiato” (per lucrarvi le sue provvigioni esagerate e dunque disoneste) e così... sacrificando il suo interesse economico immediato... si assicura per il futuro la benevolenza dei debitori, dimostrando quell'astuzia che è lodata dal padrone.      

Nel suo significato spirituale, questa parabola indica come meritevole di lode non la disonestà in sé... ci mancherebbe... quanto invece la scaltrezza nel reagire di fronte all'emergenza, sfruttando al massimo ogni possibilità a disposizione... ed è questa la capacità che solitamente appartiene ai “figli di questo mondo” molto di più di quanto non appartenga ai “figli della luce”(Lc 16,8)

Però, un'ulteriore “chiave” di comprensione di questa pagina lucana viene suggerita dalle parole che Gesù aggiunge subito dopo: “Fatevi degli amici con la ricchezza ingiusta, perché quando essa verrà a mancare vi accolgano nelle tende eterne”(Lc 16,9)...
A prima vista questa frase si presenta anch'essa assai ostica da “digerire”,  potendo addirittura sembrare un invito ad una disonesta spregiudicatezza negli affari economici.
Per capire che, ovviamente, non è così... bisogna sostituire il termine usato nella traduzione italiana ricchezza”, con il vocabolo greco usato in origine dall'evangelista... mamōna... che a sua volta si rifà al termine aramaico “mamon”... proveniente dalla radice consonantica mn che significa “quello che è certo” (presente anche nel ben noto “amen”).

Ebbene... l'invito di Gesù a far uso della ricchezza ingiusta (in gr. “mamōna tēs adikias”) allude al fatto che la “ricchezza del mondo”... per quanto possa essere ottenuta con mezzi leciti e con impegno ammirevole... rimane di per sé “ingiusta” nella misura in cui la si mantiene finalizzata alla propria sicurezza materiale, com'è il caso di quanti hanno deciso di essere servi di “mammona”, ovvero dei loro egoistici interessi materiali "del mondo".

Per contrapposizione... diventa allora chiaro il “campo di azione” dei "figli della luce", che sono chiamati anch'essi ad essere "scaltri”, ma certo non per servire mammona (Lc 16,13)... bensì per servirsene... al fine di costruirsi l'unica “sicurezza" spiritualmente autentica, l'Eternità del proprio Sè, che è l'unico amen gradito a Dio.
E' questa la prospettiva, indicata da Gesù, che Swami ha voluto ricordarci... spronandoci a "darci una mossa" al fine di farci divinamente scaltri nella capacità di usare a fin di bene anche la ricchezza “ingiusta” (non perché ottenuta con disonestà, ma perché parte "del mondo")... per farci “degli amici (...) che vi accolgano nelle dimore eterne"(Lc 16,9)... cioè praticando quella carità verso gli altri che è l'unico modo per "ottenere" la loro amicizia spirituale, quella che parla il linguaggio dell'Eternità.


 

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