mercoledì 2 ottobre 2019

Linea retta

Dalla geometria imparata a scuola sappiamo che la “retta” è quell’unica “linea” che congiunge due punti nel modo più breve proprio perché “diretto”, diversamente dalle infinite altre linee che idealmente possono congiungere quei due stessi punti curvando o girovagando, in maniera inevitabilmente più lunga.
Questa elementare nozione ben si presta a rappresentare metaforicamente una fondamentale caratteristica della virtù spirituale della “rettitudine”: essa appartiene a chi evita di scendere a compromessi con quell’opportunismo che, per sua natura, non si stanca mai di suggerirci delle “più comode” vie alternative rispetto a quella diretta, e sovente “ripida”, tracciata sulla direttrice della coerenza con la propria coscienza.
Poiché, come ricorda anche la saggezza proverbiale, “i peggiori compromessi, li facciamo con noi stessi”… è innanzitutto contrastando le egoistiche sirene dell’opportunismo, che è possibile “rianimare” la propria coscienza con l’ossigeno della rettitudine interiore.