lunedì 11 gennaio 2010

In questi 13 anni...

Nella tarda serata dell'11 gennaio del 1997 iniziò la funzione religiosa in cui, poco dopo la mezzanotte, divenni Ramia.
In questi 13 anni consacrati a servire Dio nel mio prossimo, ho avuto l'opportunità di vivere una fetta di vita di grande intensità, sia dal punto di vista umano che spirituale...
Ho conosciuto i risvolti più profondi dell'esistenza, impressi nelle storie personali di quanti ho incontrato sulla mia via...
Ho parlato con tante persone provate dai baratri tremendi della sofferenza... ed ho visto molte di loro risalire verso le gioiose vette della salute recuperata.
Spesso ho incontrato chi si lasciava morire interiormente... ed ho constatato il miracolo del passaggio dalla rassegnazione alla rinnovata voglia di vivere.
Altre volte ho visto la disperazione trasformarsi nell'accettazione serena della propria malattia, sopportata e vissuta addirittura quale dono portatore della capacità di recare conforto agli altri.
Ma soprattutto, in questo arco di tempo ho avuto modo di vedere l'animo di tante persone rifiorire alla luce di un pensiero spirituale nuovo, comprensibile, che non usa sensi di colpa o dogmatismi per “pilotare” le coscienze.
Assisto a questa rinascita in quanti comprendono che la ricchezza più grande donata da Swami Roberto è costituita dai suoi insegnamenti spirituali, che ristorano gli animi prima frustrati dalla vana ricerca di risposte concrete che non relegassero Dio ad una mera questione di fede poggiata su assunti e misteri.
Della linfa vitale di questi insegnamenti io mi trovo spesso ad essere strumento, e così ho l'opportunità di vederne i frutti maturare in quanti riescono a rimpiazzare una religiosità fatta di precetti morali e schemi comportamentali imposti, con una spiritualità a dimensione di coscienza, che consente di riportare Dio al centro della propria vita.
Mi piace definire Anima Universale “la Chiesa della coscienza”, nella consapevolezza che il suo pensiero spirituale si dirige a quell'intimo spazio di ogni uomo in cui la Verità dell'unico Dio si esprime, delineando l'ambito della responsabilità spirituale individuale...
Infatti è solo in rapporto a questo personale sacrario, la coscienza, che ciascuno ha la possibilità di diventare consapevole delle distanze da colmare sulla via della crescita spirituale, riconciliandosi con la propria interiorità... ed è proprio lì, nel “pulpito” della coscienza individuale, che la Verità dell'unico Dio parla a tutti i popoli dell'umanità, in ogni epoca e ad ogni latitudine.