
Ciò nonostante, molti di loro non riconoscono la comune dignità di ogni essere umano, e adducono motivazioni religiose, culturali, ed etniche per "dimenticare" che l'unica paternità divina automaticamente rende fratelli e sorelle tutti gli uomini e le donne del pianeta.
Ma... com'è possibile rivolgersi a Dio chiamandolo "Padre Nostro" e al contempo disconoscere la reciproca condizione di fratellanza che accomuna ogni essere umano?
Si tratta evidentemente di una delle più macroscopiche contraddizioni sulle quali poggia le sue fondamenta un perdurante e diffuso “controsenso morale”, a causa del quale molti negano l'uguale dignità spirituale di ogni persona... pur sentendosi religiosamente "a posto" di fronte all'Eterno Padre.
Il primo articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, approvata e proclamata dall'Assemblea Generale della Nazioni Unite il 10 dicembre del 1948, recita: "Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza".
Ogni persona - credente o non - è chiamata a confrontarsi con questa basilare principio... ed è purtroppo evidente che rispetto allo "spirito di fratellanza" si trovano in difetto tante coscienze, tante filosofie e addirittura molte religioni che, se non sei "dei loro", ti escludono e ti danno del demonio... alla faccia "dell'amore fraterno" che dicono di praticare.
Nonostante l'abbondanza di moderne soluzioni hi-tech che avvicinano in modo multimediale le persone, il mondo globalizzato di oggi non è affatto più fraterno... perché all'imperioso sviluppo tecnologico non corrisponde alcun tangibile sviluppo spirituale.
A queste condizioni sono inesorabilmente recise le radici dell'albero della solidarietà, del rispetto e della carità verso il prossimo.
E' questo un problema che non può essere risolto dalle norme morali o civili, perché le leggi possono comandare la tolleranza ma non l'autentico rispetto, che nasce dai cuori ed è l'indispensabile base della fratellanza.
Oggi più che mai nel mondo urge la "conversione all'umanità"...
urge l'abbattimento delle barriere interne della mente e dello spirito...
urge saper vedere nel "diverso" non un nemico, ma un fratello...
perché la fratellanza è l'indefettibile responsabilità di ogni cristiano, per non tradire l'insegnamento di amore universale di Gesù.

Cerca di non fuggire davanti a chi attende una parola di speranza, un sorriso.
Non voltarti altrove quando incontri chi ha bisogno di te.
Questa favola, o sogno, può diventare realtà se inizi concretamente e con devozione a servire il Signore in tutti gli esseri.
Vinci l'indifferenza, che è la timidezza delle tue virtù altruistiche.»
(Swami Roberto)