giovedì 10 giugno 2010

Quel mattino che Swami Roberto mi chiamò...

R.FrancoMolti di voi si ricorderanno della testimonianza di ramia Osvaldo: "un gattino... che la sa' lunga". Ebbene, anche ramia Franco ha un fatto particolare da raccontarvi. Sentite un po':

(R.Franco) ...sì, è una bella esperienza che risale a diversi anni fa, esattamente al mese di maggio del 2005.
Un mattino Swami Roberto mi chiamò e mi chiese:
"Puoi tagliarmi i capelli?"
Pur se un po' sorpreso, gli risposi di sì, pensando che intendesse farmi spuntare qualche ciuffo. Poi però aggiunse:
"Guarda che desidero un taglio radicale".
Io mi misi a ridere, perché pensavo fosse una battuta. Ma quando qualche istante dopo per scherzare gli dissi: "ah, ho capito, allora vuoi che te li tagli a zero"... la risposta affermativa di Swami fu perentoria, e in quel mentre capii che la cosa... era assolutamente seria.
A quel punto non sapevo proprio che pesci pigliare, e al solo pensiero di dovergli tagliare i capelli mi si chiudeva lo stomaco.
Non mi restava che cercare collaborazione, e pensai di chiedere aiuto a ramia Osvaldo.
Faticai non poco a convincerlo che non era uno scherzo, perché anche a lui sembrava proprio impossibile che Swami volesse farsi radere i capelli a zero. Quando la mia faccia preoccupata gli fece capire che parlavo sul serio, andò di corsa da Swami per cercare di persuaderlo... ma niente da fare: Swami era proprio irremovibile.
Allora non ci restava altra via che... improvvisarci barbieri... e se non fossimo stati in due, dove lo avremmo mai trovato il coraggio? Si sa: mal comune mezzo gaudio.

Fui io che cominciai a tagliare. Appositamente lo feci con le movenze di una tartaruga, perché speravo che Swami all'ultimo momento ci ripensasse, ma era una pia illusione. D'altronde ben sapevo che Swami, quando decide una cosa, va sempre fino in fondo.
Ad un certo punto, "chiusi gli occhi"... e con la macchinetta taglia-capelli feci quello che bisognava fare. Subito dopo, ramia Osvaldo completò l'opera con il rasoio.
In men che non si dica... voilà... il gioco era fatto.
Solo che... e ce ne rendemmo conto subito... il risultato era ben diverso da quello che avevamo pensato: Swami non stava affatto male... anzi!
Con l'animo finalmente sollevato, prendemmo i suoi capelli ed andammo a spargerli sul prato, con l'intenzione di restituirli alla natura.
A questo punto, la questione sembrava proprio conclusa... ma non fu così.
Qualche tempo dopo, mentre stavamo passeggiando all'aperto, non potemmo fare a meno di notare alcuni nidi che erano posizionati su un gruppo di arbusti vicino a casa. Ci avvicinammo e vedemmo che avevano qualcosa di strano... nel colore, e nel tipo di materiale con cui erano stati fatti.
Che bello! Gli uccellini li avevano costruiti usando i capelli di Swami!
Così... benché noi avessimo pensato di lasciare quei capelli alla natura, questa ce li aveva restituiti più belli di prima, visto che erano serviti per la realizzazione di un vero capolavoro di arte naturale.
Niente da dire! Quegli uccellini che avevano deciso di "mettere su casa" con i capelli di Swami, credo proprio che siano stati i più fortunati del mondo.
Ecco le foto che scattai quel giorno, dopo che ho raccolto i nidi ormai abbandonati.

Nido1

Nido3

Nido7

Nido5