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lunedì 22 agosto 2011

Mamma mia!

Lo scorso fine settimana mia mamma è venuta a trovarmi, felice di poter trascorrere due giorni molti intensi all'interno del Monastero.
Qui a sinistra potete vederla, emozionata e sorridente, mentre sta visitando le sale dove abitualmente il sabato pomeriggio incontro i fedeli che chiedono di approfondire il pensiero spirituale di Anima Universale.
Pensate... mia mamma ha conosciuto Swami agli inizi degli anni '80, come vi ho già raccontato nella mia testimonianza ("Il mio incontro con Swami"), ed il suo cuore è colmo di tanti straordinari ricordi legati ai numerosi viaggi con meta Leinì, che da ormai quasi 30 anni è la sua "Terra Santa".
Io e lei ne parlavamo un po' sabato pomeriggio, mentre passeggiavamo nel porticato del monastero, e lei ripescava dalla memoria tanti momenti speciali vissuti in prima persona: la storica chiesetta... la "cappellina delle origini"... il palatenda... le nuove strutture realizzate in questi ultimi anni...
L'ho vista, emozionata e contenta, soffermarsi ad ammirare le fondamenta del nuovo tempio, ma l'emozione e la gioia più grande l'avrebbe vissuta alcune ore più tardi, dopo cena, grazie all'incontro che ha illuminato il suo volto del sorriso radioso che anche voi potete vedere nella foto qui a fianco.
"Ogni volta che incontro Swami" - mi ha detto commossa - "rivivo le solite, fortissime emozioni. E' sempre come la prima volta, come quel giorno benedetto di tanti anni fa in cui la mia vita è rinata".

P.S. - In questi due giorni, mentre io e mia mamma eravamo nel chiostro del monastero, molte persone ci sono venute incontro, per salutarla.
Qui mia mamma è nella "sala zen",
seduta sulla sedia dove il sabato
pomeriggio abitualmente mi
siedo io, per tenere gli incontri
con i gruppi di fedeli
provenienti dall'estero. 
Ora... vi devo confidare un aneddoto simpatico: alcuni pellegrini si sono rivolti a lei in lingua francese, con frasi piene di affetto, alle quali l'ho vista rispondere contenta, con larghi sorrisi.
Quando poi le ho chiesto: "Mamma, ma hai capito cosa ti hanno detto?", lei, che non sa il francese, mi ha risposto: "sì, sì... go' capìo, caro".
Evidentemente il linguaggio del cuore non ha bisogno di dizionari.