martedì 18 agosto 2009

Il mio incontro con Swami (parte 1^)

Copertina del settimanale "Gente", 27.11.81Era l'estate del 1982 quando vidi il volto di Roberto per la prima volta.
Sul tavolo di casa, mia madre aveva lasciato alcune pagine di un settimanale che parlavano degli avvenimenti straordinari attribuiti al giovane Roberto Casarin, ed io cominciai a sfogliarle.
Osservai per pochi attimi quel viso estatico, con lo sguardo leggermente rivolto verso l'alto, ma non mi soffermai a leggere gli articoli che pure, dando una rapida occhiata ai titoli, evidentemente narravano fatti eclatanti.

Nella spensieratezza dei miei 17 anni, e nell'euforia di quei giorni di festa per la vittoria dell'Italia ai campionati mondiali di calcio, avevo ben altro per la testa.
Di certo, non avevo voglia di sentir parlare di un ragazzo che mia madre mi nominava già da alcuni mesi, da quando aveva seguito l'inchiesta giornalistica condotta da Piero Capello sul settimanale "Gente". Mi aveva detto che Roberto era un giovane straordinario, che riceveva i sofferenti e attraverso la preghiera otteneva guarigioni per gli ammalati, oltre che grazie materiali e spirituali per quanti parlavano con lui. "E' un grande mistico", insisteva mia mamma, "ed ha solo due anni più di te"... ma a me sembrava sinceramente un po' eccessivo che di un ragazzo dall'aspetto così "strano" si tessessero tante e tali lodi.
Di Roberto continuai a sentir parlare molto negli anni successivi, ed il suo nome era associato ad incontri di preghiera con un mare di partecipanti, a discorsi spirituali tenuti in alcuni dei più importanti santuari italiani, ad avvenimenti inspiegabili per la scienza.
PerNoiSonoMiracoli
In quel periodo i miei familiari si recarono più volte a Torino insieme ad alcuni amici del paese, prendendo parte a dei viaggi appositamente organizzati per incontrare Roberto. Ogni volta ritornavano pieni di entusiasmo, decantandomi i carismi di quel giovane del quale cominciavo a conoscere la storia, seppure da spettatore prevalentemente "disinteressato".
Per la verità, avevo notato che alcuni miei conoscenti che abitavano in paese, e che sapevo avere problemi molto gravi di salute, a seguito della frequentazione degli incontri di preghiera guidati da Roberto stavano visibilmente meglio, compresi alcuni casi che i medici avevano diagnosticato come disperati.
Comunque, io in quegli anni avevo in testa altro: le ragazze, gli amici, lo sport che praticavo a livello agonistico... divoravo libri... e poi c'erano i pressanti impegni derivanti dal mio ingresso nel mondo del lavoro. Un incontro con Roberto non era nella mia agenda, nemmeno quando poteva essermi più comodo, considerando che lui veniva sovente a Vicenza e in altre località del Triveneto per ricevere il gran numero di persone che chiedevano di parlare con lui.
Sapevo che si recava spesso anche a Loria (in provincia di Treviso) per far visita ai suoi nonni.
(Il mio incontro con Swami - Fine 1ª parte. Continua...)

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