La mia personale esperienza frutto di
anni ed anni di incontri con persone provenienti dai contesti più
svariati, mi ha portato a fare una constatazione... che non mi
aspettavo, e che ora cerco di sintetizzarvi:
Io immaginavo che dalla “galassia”
degli atei... paladini di quel razionalismo laico per definizione
estraneo a dogmi e preconcetti... avrei incontrato qualcuno disposto
a dialogare nel rispetto della reciproca diversità, e magari capace
di scoprire che il pensiero spirituale cristiano ramirico costituisce
un ponte verso quanti, pur non credendo “ufficialmente” in Dio,
ci credono di fatto tramite una vita imperniata sulla pratica dei
valori fondamentali dell'esistenza.
Invece, fino ad oggi ho avuto la
“sfortuna” di conoscere soltanto atei con la puzza sotto il naso
che, accampando un'altezzosa superiorità laico-razionalista, non
hanno esitato ad usare ogni sorta di preconcetto religioso per
denigrare A PRIORI il pesce-piccolo Anima Universale, salvo poi
esibire un double-face d'occasione con i pesci grossi ecclesiastici.
Ho visto infatti questi finti-atei chinarsi prontamente per baciare
anelli clericali influenti e, in generale, per non pestare i piedi ai
poteri religiosi forti che, se indispettiti, avrebbero potuto
guastare ogni loro laico-interesse.
Senonché, questi “atei-devoti”
erano attesi dall'inesorabile sorte cui sono destinati gli ipocriti
che si avvicinano a Swami Roberto: sono stati smascherati.
P.S. - Per completezza di informazione
vi devo anche raccontare un'altra cosa: negli anni ho potuto
constatare che il seme del dialogo, rifiutato dalla supposta
intelligenza a-dogmatica degli atei che ho incontrato, ha invece
attecchito con parecchi uomini di fede. Ho infatti conosciuto alcuni
preti capaci di infrangere i limiti delle propria dottrina
dogmatica, per aprirsi ad un dialogo sincero che li ha portati a
comprendere e ad apprezzare il pensiero teologico di Anima
Universale.