Pur
se c'è anche chi le confonde, ira e indignazione sono due realtà
contrapposte che, spiritualmente parlando, sono rispettivamente un
vizio e una virtù.
L'ira si manifesta infatti come una reazione,
violenta e risentita, ad una contrarietà... mentre l’indignazione
è lo stato d’animo di chi si sente profondamente offeso da ciò
che va contro l’amore, la dignità umana, la giustizia, e ha
bisogno di dissociarsene subito in modo anche forte, ma mai
violento.
Dal punto di vista spirituale è ovviamente necessario
evitare l'ira ma, al contempo, bisogna anche evitare l'equivoco in
cui cadono coloro che, con il pretesto di non essere iracondi... in
realtà eludono la propria responsabilità spirituale di schierarsi
sempre, con decisione, dalla parte del bene.
Proprio questa è
l’indignazione: la naturale reazione dell’animo compassionevole
che, essendo “allergico” alle manifestazioni del male, se ne
discosta con immediata fermezza... come per esempio mostrava lo
stesso Gesù, indignandosi nei confronti delle ingiustizie e delle
ipocrisie di scribi e farisei (cf. Mt 23,13ss)… o anche nel celebre
episodio nel quale utilizza la “frusta di cordicelle” per
scacciare i mercanti dal tempio (Gv 2,15).
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P.S. - Per
riflettere su questo argomento, in questo mio Diario puoi vedere anche il
post “schierarsi”