Quindi, in te c’è il potere del miracolo e dell’impossibile.»
(Swami Roberto)
Nella “dimensione” teologica dello Spirito, un termine biblico a dir poco fondamentale è l’ebraico Rûah, che nella Tōrāh (cioè i primi 5 libri biblici detti “Pentateuco” dai cristiani) designa sia lo Spirito di Dio, sia lo spirito vitale degli esseri viventi (umani ed animali) che respirano.
Nel suo significato originario questo termine, Rûah, custodisce una valenza più concreta rispetto all'odierna accezione del termine “spirito”, che nelle lingue moderne viene generalmente inteso in senso puramente immateriale.
Invece, biblicamente parlando, Rûah designa proprio... in un senso molto concreto... il “Soffio vitale”[1] governato da Dio e da Lui insufflato affinché esso sia la vita degli esseri che abitano in questo pianeta (c.f. Sal 104,29; Gb 33,4; 34,14-15).
Pertanto, il termine Rûah designa una realtà cosmica concreta che riunisce in sé i due significati di spirito ed energia vitale... facendo ricordare, per certi versi, anche il termine sanscrito “prana” [che letteralmente significa “respirazione, soffio vitale”, e in una comune accezione designa “l’energia cosmica che penetra e conserva il corpo e si manifesta nelle creature sotto forma di respiro” [2].
Cristianamente parlando, questa bivalenza “spirito-vita” del termine ebraico Rûah si “riverbera” nei due termini greci “Pneuma” (Spirito Santo) e “Logos” (in quanto Cristo-Vita) [3] usati per esempio nel Vangelo di Giovanni.
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Riguardo a questo tema teologico, nel mio blog “Un mio viaggio nel soprannaturale... sulle impronte di Swami Roberto” puoi percorrere queste piste di approfondimento:
- “Il “Soffio vitale” della Rûah”
- “Vita” (nel Dizionario tematico)
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[1] (c.f. Edouard Cothenet, Grande Dizionario delle religioni, Cittadella Editrice, Assisi 1990, p.2002).
[2] (c.f. Kurt Friedrichs, Dizionario della saggezza orientale, Mondadori, Milano 2007, p.320.
[3] (c.f. Gv 1,4; nel mio blog "Sui sentieri del Vangelo di Giovanni", vedi Gv 1,4)