Con la sintetica efficacia che è propria della saggezza popolare, questo proverbio pone in risalto le insidie che si nascondono “nell'acqua cheta”, cioè dove meno te l’aspetti.
A differenza delle avversità che si manifestano in modo palese, e contro le quali viene “automatico” difendersi fronteggiando la “corrente” al meglio possibile… quelle che si celano sotto la superficie dell’ “acqua cheta” prendono alla sprovvista, senza che si sia potuto attivare nei loro confronti alcuna preventiva difesa naturale.
È allora al Soprannaturale che è importante saper chiedere “che mi guardi Dio”... rivolgendoGli la propria preghiera.
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Nel mio blog “Un mio viaggio nel Soprannaturale sulle impronte di Swami Roberto”,
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