Di fronte alle difficoltà della vita, per un credente è normale rivolgersi a Dio per chiedere il suo aiuto, mentre può risultare molto meno normale saper chiedere, in contemporanea, anche l'aiuto del prossimo... perché farsi aiutare da qualcuno richiede sempre un piccolo, e talvolta anche grande, bagno di umiltà... che umanamente molti preferirebbero evitare.
Senonché, si trova evidentemente in contraddizione quel credente che chiede aiuto all'Onnipotente senza contemplare la possibilità che Lui risponda a tale richiesta attraverso le persone che fanno parte della sua vita, mediante le quali il Signore può in ogni momento decidere di fargli giungere il suo provvidenziale aiuto.
Questa "incongruenza" può rendersi visibile anche in chi, per esempio, sa essere virtuosamente generoso nell'aiutare gli altri, ma è poi incapace di chiedere agli altri l'aiuto di cui egli stesso ha bisogno:
In quel caso si accende un segnale d'allarme spirituale... perché la Carità è un po' come una strada a doppio senso di marcia, che è pienamente percorsa da chi sa dare e al contempo sa anche ricevere.
« Il servo di Dio è colui che accetta serenamente anche di essere il prossimo di qualcuno. Alle volte, farsi aiutare richiede più umiltà del poter aiutare.»
(Swami Roberto)