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venerdì 10 dicembre 2010

Un ricordo che riaffiora dal passato

Oggi, dopo tanto tempo ho sfogliato l'album delle foto della mia infanzia...
Tra le tante, l'immancabile reportage della Prima Comunione.
Ricordo ancora l'attesa per quel giorno: il prodigarsi di mia madre per mettere da parte i soldi per il vestito bello, e la mia collaborazione per un obiettivo che era valso il sacrifico di alcuni giocattoli e di qualche merendina.
Poi il viaggio al negozio... la scelta di un completino beige, camicia bianca con farfallina blu, scarpe nuove fiammanti... e finalmente il gran giorno:
i compagni di classe vestiti di tutto punto, le mamme contente di non aver fatto sfigurare il “loro amore” davanti agli amici...
tutti noi belli e contenti a sfoggiare l'abito nuovo. Tutti tranne uno, primogenito di una famiglia numerosa e poverissima, costretto a mettere le stesse scarpe e gli stessi pantaloni di ogni giorno... con la sola novità di una camicia mai indossata prima, probabilmente quella “delle feste” di suo padre, visto quanto gli stava grande.
Mi ricordo ancora adesso che quando vidi quel mio carissimo compagno di giochi, non riuscii ad incrociare con immediatezza il suo sguardo, tanto era la paura di vedere, di fronte al mio “privilegio”, la sua espressione triste.
Ricordo che mentre andavo al ristorante, pensavo a quell'ulteriore smacco che lui era costretto a subire nel non potersi permettere il pranzo che la tradizione imponeva, “per fare una Comunione come si deve”... così si usava dire.
In quel giorno tanto atteso, mi sentii come un ladro che rubava la felicità dal cuore di un amico.
Quella “festa” mi fu portatrice di un dispiacere così marcato, che ancora oggi lo ricordo benissimo.
In pratica lì iniziò la mia disaffezione verso quel modo di intendere la pratica religiosa, vissuta come pretesto di ostentazione. Il mio cuore mi diceva tutt'altro!
Quella cicatrice si rimarginò completamente soltanto quando incontrai la liturgia di Anima Universale, e con essa scoprii il rito religioso vissuto per coscienza, e non per pro-forma.