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giovedì 7 febbraio 2013

Suono unico ed inconfondibile

La Bibbia... dal greco tà Biblìa, “i libri”: quanti pensieri, ricordi, sensazioni contrastanti provoca questa parola.
Durante la prima parte della mia vita ho avuto con le Sacre Scritture un rapporto sostanzialmente “tiepido”, soprattutto da quando è cominciato a scemare quell'entusiasmo giovanile che era stato favorito dall'educazione religiosa ricevuta prima in famiglia, e poi anche in parrocchia.
Le informazioni bibliche che ricevetti negli anni spensierati dell'infanzia avevano stimolato molto la mia immaginazione di fanciullo: Abramo ed Isacco... Giuseppe e i suoi fratelli... Mosè... e poi Gesù, la figura straordinaria del Figlio di Dio, i suoi miracoli e le parabole così calde, affascinanti, colme di significato e di bellezza...
Nel periodo dell'adolescenza tutto questo calore si raffreddò molto: quando incontrai le prime difficoltà della vita vera, l'atmosfera incantata di quei racconti svanì rapidamente, perché la realtà concreta mi si mostrava ben lontana da quei messaggi e da quei valori, che quindi mi sembravano inapplicabili.
Ascoltavo le Letture Sacre della Messa domenicale e le omelie dei sacerdoti come delle enunciazioni astratte, sempre più estranee alla mia quotidianità... e questa distanza mi portò a mettere la Bibbia “in naftalina”, perché mi sembrava che i suoi contenuti appartenessero ad un mondo remoto che non avrebbe potuto esistere più.
Neanche i frequenti incontri di catechesi che accompagnarono la mia formazione cattolica riuscivano ad attualizzarli, tant'è vero che la mia pratica religiosa divenne una formalità, e la “Parola di Dio” diventò per me come un “conoscente” emigrato in un paese lontano, con il quale intrattenevo rapporti saltuari... soltanto quando ne sentivo la necessità... ed in maniera indipendente, perché le spiegazioni dei vari intermediari che fino ad allora avevo conosciuto mi avevano lasciato irrimediabilmente indifferente.
Oltretutto, nel periodo in cui frequentavo le scuole superiori si sommarono alcuni episodi che accelerarono di molto questo processo di disaffezione, perché incontrai numerose persone... cattoliche, evangeliche, testimoni di Geova... che utilizzavano la Bibbia come una specie di oggetto contundente da scagliare contro tutti quelli che non volevano convertirsi al loro modo di interpretarla.
Ai miei occhi la “Parola di Dio” era così diventata un'arma in mano agli esagitati e agli intolleranti, per cui me ne uscii da queste assurde contese e mi ritagliai un percorso tutto mio nel quale di tanto in tanto leggevo dei passi della Bibbia cristiana, che per par condicio alternavo alla lettura dei Testi Sacri delle altre tradizioni religiose.

Come vi ho già raccontato in questo mio diario (Vedi: "Il mio incontro con Swami"), la più inattesa e dirompente delle rivoluzioni giunse nella mia vita quando incontrai il pensiero spirituale di Swami Roberto, con il conseguente sbocciare della mia vocazione religiosa. Però, quello che non ho ancora avuto modo di raccontarvi è l'evolversi di questo mio personale rapporto con la Bibbia che, nel corso degli anni, è cambiato molto fino a giungere alla sua veste attuale.
La mia inversione di rotta è coincisa con il momento in cui ho cominciato a leggere le pubblicazioni della Chiesa Anima Universale di cui ero entrato in possesso.
Siccome in quei libri si faceva spesso cenno a passi del Vangelo o dell'Antico Testamento e si nominavano anche i Testi sacri delle altre tradizioni religiose, cominciai un po' alla volta a rispolverare i miei ricordi, e l'argomento “Bibbia e affini” tornò a rivestire una sua importanza nella mia vita.
Però, il mio interesse primario non era costituito dalla Parola scritta nelle infinite pagine di quei grandi volumi che ripresi a consultare più di frequente...
Ciò che fece veramente la differenza fu l'impatto con la Parola viva, quella che... quando iniziai a partecipare al darshan del mio Maestro... sentii uscire dalla sua bocca e vibrare con tale forza da scuotere anche le corde più profonde della mia anima.
Il modo originalissimo con il quale Swami Roberto parlava dei Testi Sacri mi colpì molto.
Fino ad allora avevo ascoltato un gran numero di "interpreti" religiosi di vario ordine e grado, che estrapolavano dalla Bibbia dei brani per poi esprimere una loro interpretazione di significato...
Invece, di fronte al Maestro feci esperienza di un fatto completamente nuovo e sorprendente: fui rapito dall'inspiegabile autorità con la quale Lui pronunciò autonomamente il suo insegnamento spirituale, del quale i brani evangelici diventavano il naturale corollario.
Ora... nella mia infarinatura religiosa cristiana avevo sentito parlare molto del “Verbo che si fa carne”, e molto avevo anche letto di questo concetto dell'incarnazione del Logos divino che il prologo del vangelo di Giovanni mi aveva reso familiare... ma nei fatti della mia vita quella Voce era rimasta sempre muta.
Ebbene... durante i miei primi darshan di Swami Roberto il Verbo divino lo sentii... eccome se lo sentii... ed aveva un Suono inconfondibilmente unico!
L'immediata conseguenza fu che il mio universo interiore fu investito da un vento così impetuoso che in poco tempo sradicò tutti i baluardi sui quali si era costruita la personalità dell'uomo vecchio che ero stato, e preparò il terreno su cui finalmente potevo gettare le prime fondamenta dell'uomo nuovo che poi, nel corso degli anni, esperienza dopo esperienza, mi apprestavo a diventare.
A partire da allora, il Verbo divino ha assunto per me una forma visibile e addirittura quotidiana: dalla bocca del mio Maestro esce la Parola di Dio che mi inonda del Suo Amore e della Luce dell'Eterna Sapienza.

Per esperienza diretta, oggi posso dire che il Verbo di Dio è per me inconfondibile: Lo ascolto vibrare nella Voce del mio Maestro e Lo riconosco perché ha in Sé stesso la Verità del “così è”... mostrandomi una peculiarità che lo differenzia in modo abissale da tutte quelle forme di “verità” che sono affermate come tali perché dette da qualcuno ritenuto religiosamente autorevole, o perché scritte in un Testo Sacro (che magari è "canonico" per una Chiesa e "apocrifo" per un'altra).
Ben lungi da tutto questo, la Parola divina di Swami Roberto non ha bisogno di nessun'altra autorità se non di quella che proviene da Sé stessa, ed io La sento toccare in profondità il mio spirito superando ogni barriera... oltrepassando la coltre di maschere e “detriti” vari con i quali di norma cerco di coprire le mie “nudità interiori”... e colpendomi proprio là, nelle mie “corde” più intime, senza lasciare scampo ad ignoranza e giustificazioni... ma non solo...
Oltre ad essere un poderoso enzima spirituale che mi permette di maturare nel mio percorso interiore rischiarando i cieli della mia mente, di riflesso la Parola del Maestro
va anche a toccare le pagine della Bibbia che in varie circostanze mi ritrovo a leggere, facendo sì che il Testo Sacro si rianimi e torni a vivere, mostrandomi anche dei nuovi “passaggi segreti” che la lettura teologica cristiana tradizionale aveva lasciato inesorabilmente nascosti ai miei occhi.
Così... il Verbo di Dio che si è fatto carne riempie con pienezza ogni giorno della mia vita.


Puntata successiva: Lampada per i miei passi


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