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lunedì 30 novembre 2015

In principio

Tra i concetti religiosi che in occidente sono più largamente condivisi, ce n'è uno che è “vecchio come il mondo”, ed è presente trasversalmente nelle tradizioni ebraica, cristiana ed islamica:
Mi riferisco all'idea che il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe abbia “creato” l'universo nel quale ci troviamo.
Anche se, nel corso dei secoli, lo sviluppo della scienza ha costretto le religioni bibliche a revisionare le antiche dottrine cosmologiche, scaturite da una interpretazione letterale delle prime pagine della Genesi... è comunque rimasto fondamentalmente “al suo posto” il concetto della divina “creazione” che, per esempio, non ha difficoltà oggi a “convivere” con uno dei pilastri della biologia moderna... la teoria scientifica dell' "evoluzione delle specie"... perché lo sguardo religioso attribuisce in ogni caso alla Volontà di Dio quell'iniziale “impulso” che portò la primordiale forma di vita ad esistere e poi ad evolversi.
Ciò non toglie che, ovviamente, l'argomento-creazione possa essere osservato religiosamente da differenti punti di vista, compreso quello peculiare del Cristianesimo ramirico... di cui già iniziai a parlarvi nel post “il tempo passa, noi no”.
In quell'occasione, misi tra l'altro in evidenza come molte persone ignorino che:
Il concetto di “creazione dal nulla” (creatio ex nihilo) è estraneo all'antica cultura biblica, tant'è vero che nei primi versetti della Genesi si trova 7 volte il verbo ebraico bara', che è traducibile con “creare”, ma nel senso di "trasformare" una materia “grezza” preesistente...
E poi, la creazione dal nulla è estranea anche alla logica del pensiero filosofico greco, che tenne sempre fede all'originale idea eleatica riassumibile nella frase in latino ex nihilo nihil fit (“nulla viene dal nulla”).

Riparto oggi da qui per evidenziare come, all'insaputa di molti, le prime "tracce" di questo concetto... estraneo alla Genesi ed estraneo alla logica filosofica greca... siano comparse durante il II° secolo a.C. quando, nel 2° Libro dei Maccabei, venne scritto “Dio ha fatto il cielo e la terra e quanto è in essi non da cose preesistenti e tale è anche l'origine del genere umano”(2 Mac 7,28).
Queste parole si trovano in un Libro che, è bene ricordarlo, non fa parte della Bibbia Ebraica e viene considerato apocrifo dal Cristianesimo protestante... e divennero poi oggetto di una elaborazione teologica che prese “a prestito” dalla filosofia il concetto astratto di nulla(estraneo alla cultura biblica)... per “creare” il nuovo concetto di “creazione dal nulla”.

Riassumendo la questione: molti oggi considerano religiosamente scontata la "creazione dal nulla"... ma questo concetto nulla ha a che fare con la razionalità filosofica greca, e nulla ha a che fare con la fede espressa nell'antica visione biblica delle origini dell'universo.

Non di rado, quando mi trovo a parlare di questi argomenti con le persone interessate ad approfondire la divina Conoscenza del Cristianesimo ramirico, mi trovo di fronte a qualcuno che si sorprende di ciò che Swami Roberto insegna riguardo alla creazione, proprio perché... prima di incontrare Anima Universale... erano abituate a considerare la creazione dal nulla come uno dei classici concetti “fuori discussione”.

Quando scoprono che non è così, si aprono davanti a loro nuovi orizzonti di consapevolezza spirituale, che stamattina stavo ripercorrendo leggendo il libro “Ascoltando il Maestro” dal quale, all'interno di un insegnamento più ampio, ho estratto questo passaggio:

“Dio non crea... ma partorisce la Creazione, che è un concetto ben differente: significa che Egli manifesta ciò che è sempre esistito in Lui. (…) Una volta che avrete compreso come nella Mente di Dio tutto eternamente sussiste, capirete che anche voi esistete da sempre come Lui…
(Swami Roberto, "Ascoltando il Maestro", Vol.1 pag.118-119)

Queste parole di Swami sintetizzano uno dei  passaggi che normalmente “spiazzano” chi ancora non conosce la teologia cristiana-ramirica relativamente a questi temi e, mentre oggi le rileggevo, mi è tornata in mente una “chiave” che usai in un incontro di qualche anno fa.
Mi ricordo che la persona di fronte a me, a causa della sua formazione religiosa tradizionale, non accettava il concetto della “creazione” intesa come “parto” di ciò che da sempre è in Dio, fin quando io non iniziai a citare l'incipit del prologo di Giovanni:
“In principio era il Verbo e il verbo era presso Dio e Dio era il Verbo. Questi era in principio presso Dio. Tutto per mezzo di lui fu fatto e senza di lui non fu fatto nulla di cio' che è stato fatto”.(Gv 1,1-3)

In quell'occasione le sottolineai come l'espressione In principio era il Verbo” (in greco “ēn archē ho ὁ Logos”)(Giov 1,1)... con la quale inizia il Vangelo di Giovanni... richiama le parole In principio Dio creò” (in ebraico “bereshit bara' Elohim”)(Gen 1,1) con le quali inizia la Genesi... e poi misi in evidenza l'impatto di quei versetti evangelici.
Infatti, le spiegai che con quelle parole Giovanni corresse teologicamente la Bibbia ebraica, dicendo che prima della “creazione” del cielo e della terra (che oltretutto, come ho detto prima, il verbo ebraico bara' designa in realtà come una “trasformazione")... “in principio” c'era già il Verbo, ovvero il Cristo, che non è stato creato perché da sempre già esisteva... Eterno della stessa Eternità di Dio... preesistente alla "creazione" dell'universo spazio-temporale.

Dal momento che, scrive l'evangelista, sin dall' “archē”, ovvero dal principio al di là del tempo, il Logos-Cristo era presso Dio... e “tutto per mezzo di lui (il Logos) fu fatto”(Gv 1,3) … allora è lo stesso Giovanni a parlarci della preesistenza ideale del creato "in mente Dei"... ovvero nel Logos coeterno al Padre.
In questa prospettiva teologica, con la "creazione" Dio ha reso manifesto ciò che era già, "in potenza",  nel Suo Logos... ed ha così "partorito" l’universo.

Sono dunque le parole del Prologo di Giovanni a indirizzare verso quel piano concettuale nel quale già abbiamo incontrato le parole di Swami Roberto, che ci parla della "creazione" dicendoci
“Egli (Dio) manifesta ciò che è sempre esistito in Lui”.

Mi ricordo che fu questo il passaggio grazie al quale il mio interlocutore... che evidentemente aveva bisogno di trovare un riscontro nelle Scritture... cominciò ad "avvicinarsi" alle parole di Swami Roberto che avevano suscitato i suoi interrogativi, e che oggi vi ho ricordato

Immaginando che a qualcuno questa mia pagina possa sembrare un po' complicata, adesso mi faccio perdonare... “salvandomi” :-) con un pensiero del Maestro.


"Dio non crea dal nulla... È il Tutto.
Dio non crea lo spazio... È Onnipresente.
Dio non crea il futuro... È Onnisciente.
Dio non crea il tempo... È Eterno Presente.
Dio non crea la Vita. È Vita.
Dio non crea l'Amore. È Amore.
Dio non crea la Luce. È Luce.
Dio non crea l'uomo. È UNO.
Dio crea per te la libertà... È Onnipotente. »
       (Swami Roberto) 


E riguardo a questo UNO... per chi vuole riflettere ancora un po' suggerisco una "passeggiata" nei miei post "Siamo Uno" e "Al settimo cielo".



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