Lo troviamo nel biblico Libro di Tobia (di cui già vi parlai nel post “una pagina che vive, Caserin”) e precisamente nel passaggio nel quale l'autore scrive : “Il giovane partì insieme con l'angelo e anche il cane li seguì” (Tb 6,1; cfr. Tb 11,4).
La straordinarietà di tale circostanza può essere compresa tenendo conto che in quell'epoca (II sec. a.C) il cane era ancora considerato un animale impuro in ragione del fatto che conduceva la sua esistenza sempre in mezzo ai rifiuti e, per esempio, “cane” era lo spregevole epiteto lanciato verso i peccatori (cfr. Ap.22,15) oltre che verso i nemici di Israele.
Ecco allora che in questa biblica vicenda, nella quale per la prima volta viene riconosciuta al cane la dignità di "compagno" dell'uomo, posso scorgere un ideale collegamento con una delle peculiarità della mia Chiesa, la quale riconosce al cane, e anche agli altri nostri fratelli animali, la dignità spirituale di esseri con anima e spirito.
Infatti, la Chiesa Anima Universale è l'unica Chiesa cristiana al mondo che ogni anno, il 29 ottobre, celebra una funzione dedicata a chi desidera ricordare i propri amici animali defunti e pregare per il loro spirito.
P.S. - Su questo argomento, puoi vedere anche i post :
"Orme di Shalom"
"I nostri fratelli animali"
“Tutto ciò che respira”
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