
Un giorno quest’uomo si pentì ed andò da quel suo conoscente per chiedergli perdono, disposto a far fronte a qualsiasi “penitenza”... e questi gli rispose invitandolo a prendere un cuscino di piume, ad aprirlo, e a disperdere le piume al vento.
Il calunniatore-penitente fece quanto gli era stato detto ma poi, quando il giorno dopo tornò dal suo conoscente e questi gli disse di andare a recuperare le piume ormai allontanate dal vento (che metaforicamente rappresentavano le sue calunnie), lui si rese conto dell'impossibilità di farlo... e così fu messo di fronte alla gravità del male commesso.
Questa storia, che “denuncia” la meschinità della calunnia, oggi mi fa peraltro ricordare anche un proverbio danese che dice: “se nessuno porgesse loro ascolto, non vi sarebbero maldicenti”, ad evidenziare l’altra faccia della medaglia, di cui mi sono già occupato in questo mio diario, nel post "allucinogeno letale".