Ogni anno l'inizio del mese di settembre mi fa tornare in mente i gioiosi pomeriggi della mia infanzia trascorsi ad “aiutare i grandi” nella festa familiare della vendemmia, e in questa atmosfera mi viene facile ricordare oggi anche un racconto proveniente dalla tradizione chassidica, nel quale il credente che si approccia in modo superficiale agli insegnamenti spirituali viene metaforicamente presentato “come colui che spreme grappoli d'uva con la punta delle dita. Riesce a spremere solo la parte più fluida del succo che fuoriesce dal frutto, e dato che il succo è acquoso e non fermenta, dirà che l'uva è cattiva.”…
Viceversa, il credente che trae pienamente profitto dalla Parola divina viene presentato come colui che “spreme il grappolo fino al seme dell'ultimo acino d'uva. Il succo fermenta, e diventa vino delizioso. Questo lettore approfondisce ogni parola che legge, e trova diletto nei pensieri che esse gli trasmettono”.
Applicando questo secondo tipo di lettura ai divini insegnamenti che “fioccano a grappoli” nella “vigna” della pagina Facebook di Swami... si ha un gran daffare :-) per mettere in atto il lavoro interiore di cui vi ho parlato in questo post del mio diario: “spremitura e fermentazione”