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martedì 25 agosto 2015

Spremitura... e fermentazione

L'approssimarsi delle prime settimane di settembre... che durante l'infanzia attendevo con impazienza per riassaporare ogni anno la gioia collettiva della vendemmia... mi fa oggi ricordare l'immagine tipicamente evangelica della vite che produce frutto, con il suo ricco "ventaglio" di significati spirituali.
Uno di essi, mi è suggerito da una pagina di Ezechiele, nella quale il profeta osserva come la vite abbia un legno che... a differenza di quello di tante altre piante... è inservibile per gli svariati usi che rendono questo materiale naturale assai utile in molte attività umane (Ez.15,1ss).
Il legno della vite è "buono" solo per produrre il suo frutto, e proprio questa sua altissima “specializzazione” mi fa oggi pensare ad un analogo processo che può innescarsi nella nostra interiorità.
Anche noi, infatti, se sappiamo accogliere nella nostra vita Colui che dice “Io sono la vera vite” (Gv.15,1)... e poi sappiamo restare uniti a Lui come tralci... possiamo a nostra volta "specializzarci" nel diventare dei mezzi attraverso i quali il "frutto" divino puo' rigenerare l'esistenza delle persone che incontriamo nella nostra vita.  
 
« La tua vita è adesso.
Rendila grandiosa
quanto è immenso il tuo Dio,
che l’ha pensata proprio per te. 

Credigli e vedrai !  »
       (Swami Roberto)

Ebbene sì... è “adesso” che siamo chiamati a "rendere grandiosa" la nostra vita e... pensando a quale sia il modo migliore per farlo... l'odierna atmosfera di vendemmia mi suggerisce l'immagine metaforica della spremitura dei grappoli, della fermentazione del mosto, e poi dell'ottenimento del vino.
Una decisiva “pigiatura” che si rende infatti necessaria nella nostra "vendemmia" spirituale, è quella che siamo chiamati ad operare sulla verità di Cristo che... fin quando rimane sul piano dell'adesione intellettuale, è indubbiamente un gran bel "frutto"...
Però, questa verità può espletare pienamente per noi la sua funzione, solo se siamo capaci di “spremerla” e poi anche di far “fermentare” i suoi contenuti... affinché si trasformino per noi nel “vino” della vita interiore.
Altrimenti... anche la verità più perfetta rischia di restare spiritualmente ininfluente per coloro che, appagati dal fatto di averla incontrata, non compiono poi l'ultimo passo, il più difficile ma anche il più necessario: quello di trasformarla in verità esistenziale.

« Vivrai Dio e 
sperimenterai la Beatitudine, 
“Paradiso” della tua anima,
 anche nella misura
in cui avrai voluto meditare
e approfondire
i miei Insegnamenti,
in questa incarnazione.
Ecco il motivo per cui sono rimasto nell'infinito !
  »
       (Swami Roberto) 




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