“E' stato lui/lei a cominciare... mi ha provocato... mi ha fatto perdere la pazienza”… in un rimpallo di responsabilità e ritorsioni.
Per uscire da questa spirale perversa, bisogna dissociarsi dalla mentalità vendicativa del mondo... per “associarsi” invece alla mentalità divina che appartiene ai discepoli di Cristo i quali, per riconoscersi tali, devono rendersi conto di non essere “di questo mondo” (Cf. Gv 15,19).
Questa “auto-identificazione” richiede, tra l'altro, anche la volontà di respingere le tentazioni vendetta, ripicca, rancore, ecc.... servendosene piuttosto come stimoli per impegnarsi ancora di più... a migliorarsi nella bontà.
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« L'ingiustizia di chi ti vuole male è una grande benedizione per la tua crescita spirituale.
Ti aiuta ad esercitarti nella pazienza e così a controllare le tue reazioni d'ira.
Fai attenzione però, che i tuoi nemici sono anche una tentazione pericolosa di non-evoluzione, se commetti l'errore di rispondergli con le loro stesse armi ».
(Swami Roberto)
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Nel mio blog “Sui sentieri del Vangelo di Giovanni” vedi Gv 15,19