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domenica 26 marzo 2023

"Attraversamento" karmico

“Il Signore tuo Dio […] ti ha condotto per questo deserto grande e spaventoso, luogo di serpenti velenosi e di scorpioni [...] per umiliarti e per provarti, per farti felice nel tuo avvenire”.
(Cf. Dt 8,15-16)


Tratte da una celebre pagina del Deuteronomio, queste parole mi fanno oggi tornare nel “deserto” (inteso come rappresentazione simbolica delle “prove” della vita) nel quale già ero entrato qualche tempo fa, quando avevo messo in risalto i suoi significati spirituali di purificazione, e di “conversione” interiore (cf. il post “Tra le sabbie del deserto... karmico”).

Un altro importante aspetto da tenere in considerazione, è che la traversata di un eventuale deserto karmico (ovvero di una prova esistenziale particolarmente impegnativa) comporta la necessità di evitare svariati pericoli, metaforicamente rappresentati dai “serpenti velenosi” e dagli “scorpioni” di cui parla l'autore biblico... e che possiamo riconoscere anche nelle “tentazioni” di cui già vi parlavo la scorsa settimana (cf. il post La verità del tuo essere) le quali, in svariate forme, si manifestano in tutto ciò che è “fuorviante” rispetto all'Amore e alla Verità di Dio.

I Vangeli testimoniano infatti che lo stesso Gesù, in quanto vero uomo oltre che vero Dio, è stato tentato dal diavolo nel deserto (Cf. Lc 4,2ss; Mt 4,1ss)... e da questo risvolto della sua divina Esistenza scaturisce una sorta di “eco” che si riverbera anche nelle nostre vite, all'interno delle quali... durante la traversata di un eventuale deserto karmico, si è infatti esposti anche agli attacchi del nemico di Dio... da cui provengono le tentazioni che si insinuano tra le umane paure e incertezze, un po' come se fossero  “tempeste di sabbia” e “miraggi” che intralciano la via della fede.  

Senonché, proprio le condizioni “estreme” che caratterizzano l'esperienza del deserto... mentre da un lato mettono duramente alla prova, dall'altro forniscono una importante opportunità di crescita interiore... sia perché sollecitano in modo del tutto particolare l'esplorazione di quelle parti di se stessi che ancora non si conoscono... sia perché “obbligano” a fare ricorso anche a delle risorse interiori che fino a quel momento non ci si era ancora trovati nella necessità di esprimere compiutamente.

Così... proprio la durezza della traversata di un eventuale deserto karmico può rivelarsi l'occasione per “fare di necessità virtù”... traendone cioè la spinta decisiva per imparare a vivere ad un piano di maggiore profondità anche la dimensione della propria fede che, evidentemente, riveste un ruolo fondamentale per fronteggiare tutto ciò che tenta di disturbare il nostro cammino orientato alla salvezza... sul quale il Padre nostro ci aiuta invece a rimanere, ogniqualvolta Lo preghiamo affinché “non ci abbandoni alla tentazione”

Ed è proprio il lavoro di introspezione che si rende necessario per fronteggiare le avversità e i pericoli di questa traversata desertica... che consente di “mettere a dimora”, nella parte più profonda della propria interiorità, il “seme” della nuova presa di coscienza che poi... per crescere, maturare e dare pienamente frutto... ha bisogno anche dell'Acqua della Grazia divina... che è donata a quanti sanno alzare il proprio sguardo verso il Cielo di Dio, per invocarLa con fede.

In questo modo... il tempo “penitenziale" dell'attraversamento del deserto karmico... prepara il tempo “pasquale” della resurrezione interiore.  

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Nel mio blog “Un mio viaggio nel Soprannaturale sulle impronte di Swami Roberto”, puoi seguire delle piste di approfondimento che partono da queste voci del Dizionario tematico:
Fede
Karma
Preghiera


Puntata successiva: Osanna! Benedetto Colui che viene nel Nome del Signore...


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