Bene... fatto bene

«Non basta fare il bene, bisogna anche farlo bene»
(Denis Diderot)

Questo aforisma fa riferimento alla differenza esistente tra il bene “fatto bene”... che dà piena espressione alla volontà di fare del proprio meglio, con impegno e attenzione, per aiutare il prossimo...
e il “bene” che invece viene fatto in modo approssimativo, e pertanto porta con sé una incompletezza che in qualche maniera lo sminuisce rispetto a quello che potrebbe e quindi dovrebbe essere.

L'attenzione, la precisione, la cura dei dettagli, la ricerca della perfezione nel bene compiuto e, più in generale, in tutto in ciò che si fa... non possono mancare in chi si propone di percorrere la via divina indicata dalle celebri parole di Gesù “Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” (Mt 5,48).

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« All’origine di molte sconfitte si cela una sorta di alterazione della dignità. Ovvero l‘accettare di essere approssimativi. Se da un lato codesta condizione ti pare favorevole e veloce, dall’altro ti crea incompletezza e vuoto. Se un musicista fosse approssimativo, è meglio che cambi lavoro. Guai al medico approssimativo… E così per ogni cosa che di essa, amara e umiliante vaghezza, si impregna. Guai! »
(Swami Roberto)

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In questo blog, vedi anche il post "Fai attenzione..."