Leggendo alcuni pensieri di Swami Roberto

L'ONESTÀ..

« L’onestà è l’incenso che sale a Dio per dirGli:
“Io so che esisti e Ti adoro attraverso le mie azioni, i miei pensieri, la mia volontà, affinché tutto di me rifletta la Tua esistenza”.
Siate onesti, sempre! »

(Swami Roberto)


Nella mia esperienza di vita, gli insegnamenti di Swami sono il “soffio” dello Spirito divino che ravviva in me il “fuoco” su cui arde questo incenso.


NELL'UNIVERSO DELLA TUA ESISTENZA...

« Nell’universo della tua esistenza, non abbatterti quando ti criticano ingiustamente. Parti dal principio che se tutti hanno la libertà di esprimere contro di te le loro opinioni, tu sei altrettanto libero di non tenerne conto. Perciò «scuoti la polvere dai tuoi piedi» e prosegui imperterrito il cammino lungo la via della tua coscienza.»
(Swami Roberto)

Mentre non possiamo impedire che qualcuno ci critichi ingiustamente, e nemmeno che qualcun altro gli dia ingiustamente credito... possiamo e dobbiamo evitare che questa falsità alteri il nostro percorso... anzi:
Anche una critica ingiusta possiamo trasformarla nell'opportunità di rinsaldare il rapporto con la nostra coscienza.


POTRESTI SENTIRTI SCHIACCIATO...

« Potresti sentirti schiacciato dai pesi della vita. Certamente non puoi cambiare il tuo passato, ma non accontentarti di tirare avanti: sii risoluto nel voler andare avanti. Dio è sempre pronto a dipingere nuovi orizzonti per te.»
(Swami Roberto)

Un po' come accade per la linea dell'orizzonte... che più uno cerca di avvicinarsi e più lei si allontana... anche nei confronti di un nuovo “orizzonte” dipinto da Dio può succedere di provare la sensazione di non riuscire a raggiungerlo.
D'altronde... Dio può anche “dipingerlo” non necessariamente perché lo raggiungiamo... ma per farci mettere in cammino in quella direzione, perché è solo “camminando” che possiamo allontanarci dai pesi del passato.
Poi... è “strada facendo” che giungiamo nei nuovi “territori” che Dio ha preparato per noi.



CHIUNQUE TI GIUDICHI... 

«Chiunque ti giudichi, in bene o in male, non riesce a renderti diverso agli occhi di Dio.»
(Swami Roberto)

Ciò che non riesce agli altri, che non possono cambiarci con i loro giudizi... può peraltro riuscire a noi, nella misura in cui ne teniamo conto.
Questo però è un vantaggio solo per chi sa “filtrare” i giudizi altrui, per non farsi minimamente condizionare da quelli sbagliati... e per coltivare quelli giusti.



LA SEMPLICITÀ...

«La semplicità, per molti è complicatissima.»
(Swami Roberto)

Già la sola parola “semplice” (che significa "una sola piega", dal verbo latino “plicare”, cioè “piegare”)... mi fa pensare alla differenza tra le persone “semplici” che sanno “s-piegare” sé stesse agli altri per ciò che realmente sono... e le persone “com-plicate”, che moltiplicano le “pieghe” della realtà, sovente per creare il “volume” artificioso che permette al loro ego di “gonfiarsi”.
In effetti essere “semplici” è per molti complicatissimo, anche perché... per potersi “spiegare” agli altri... è necessario prima riuscire a “spiegarsi” a sé stessi. :-)



DIO È INCOMMENSURABILE...

« Dio è incommensurabile. È infinitamente grande, nel macro come nel micro, perciò entra in una nuova mentalità: adeguati alla Sua immensità e rivolgigli preghiere adatte alla sua “taglia” ;-) »
(Swami Roberto)

Eh si'... invece di chiederGli di fare “di testa nostra”... basterebbe saperGli dire con fiducia piena quel “sia fatta la Tua Volontà” che conosciamo sin da bambini.




CHI DUBITA DELL'ESISTENZA DI DIO...

« Chi dubita dell’esistenza di Dio, ma crede nella bontà, è come il girasole: si orienta spontaneamente verso la Luce del Divino Amore.»
(Swami Roberto)

Oltre che dell'esistenza di Dio... ai giorni nostri molti purtroppo dubitano anche dell'esistenza della bontà.
Proprio per questo motivo... quanti invece credono nella bontà al punto di praticarla concretamente nella loro vita, contribuiscono anche a renderla visibile agli occhi di qualcuno... che così può magari iniziare a crederci... diventando come il girasole che si gira spontaneamente verso la luce e lascia alle spalle l'ombra dell'incredulità.
Nei confronti di questo “qualcuno”, dare testimonianza alla bontà può dunque valere più di qualsiasi predica.


IL DIO DELLA RISURREZIONE...

« Il Dio della Risurrezione, prima ancora di far risorgere il tuo spirito un giorno, vuole far risorgere ora le tue speranze, i tuoi sogni. Preoccupati solo di essere in sintonia con Lui.»
(Swami Roberto)

In effetti... visto che Dio può l'impossibile, nulla ci è precluso se con la fede ci sintonizziamo con Lui.
A quel punto... dipende solo da noi “osare” vivere i nostri sogni e le nostre speranze, perché di certo Dio non può farlo al posto nostro.


IL DONO DELLA VITA...

« Il dono della vita è una lettera di assunzione che ricevi da Dio, per lavorare al suo Piano divino sulla terra.
Non fare l’assenteista.
»
(Swami Roberto)

Si tratta evidentemente dell'unico lavoro che... invece della “pensione di anzianità”... assicura quella di Eternità :-)







UNA DELLE IMPRESE...

« Una delle imprese più ardue e nobili è essere, per quanto possibile, la soluzione piuttosto che il problema per qualcuno. Buona missione!»
(Swami Roberto)

Per conquistare la libertà di questa “nobiltà”, dobbiamo prima avere il coraggio di compiere un "Esodo" dalla "schiavitù d'Egitto" costituita, per ciascuno di noi, dal nostro personale egoismo.
Si tratta evidentemente di un'impresa ardua, ma se la iniziamo... Dio può anche “dividere le acque del mare”... per aiutarci a proseguire la nostra “missione”.



LA SPIRITUALITÀ...

«La spiritualità sei tu. Nessuno te la può vendere e nemmeno regalare. Puoi ascoltare gli insegnamenti più alti, ma a nulla ti giova senza il tuo sincero impegno interiore e le tue azioni di bontà. 
Solo tu puoi riappropriarti della spiritualità che è in te dall’Eternità.» 
(Swami Roberto)

Pensare che la spiritualità possa essere comprata, o ricevuta in regalo dall'esterno... è un po' come credere che qualcuno possa vivere la nostra vita... al posto nostro.
Invece, il dono più prezioso che possiamo effettivamente ricevere, è la « chiave spirituale » che ci permette di entrare in profondità nelle esperienze della nostra vita... per coglierne il “nettare” della consapevolezza.
Per trovare questa “chiave”... io ho dovuto prima trovare la mia Chiesa.



HAI IN DOTAZIONE... 

« Hai in dotazione il miglior telefono del mondo: il tuo cuore. È gratis: approfittane per parlare con Dio ogni giorno… invece di rammaricarti che molte volte non lo senti… :-))) »
(Swami Roberto)

Io passai un lungo periodo, durante la prima parte della mia vita, nel quale era come se Dio per me si trovasse “fuori campo”… “non raggiungibile” dalle mie "chiamate”.
In realtà... questa “irreperibilità” era causata dal fatto che avevo soltanto una vaga idea di Lui.
Infatti, da quando cominciai a conoscerLo per davvero... il “telefono” del mio cuore ebbe finalmente il “segnale” per “prendere la linea”.



L’UNIVERSO...

« L’universo è numero. E noi tutti siamo uniti da infiniti numeri come fili intrecciati, impossibili da spezzare… se tu non ci fossi, l’universo si distruggerebbe.» 
(Swami Roberto)

“Noi tutti” siamo individualità spirituali che da sempre esistono nell'Eternità di Dio... da Lui “partorite” in questa dimensione di tempo e spazio infiniti. Non essendo stati creati dal nulla, non possiamo neanche scomparire nel nulla: è questa l' “equazione divina” :-) …

[P.S. - Ho riassunto uno degli “sviluppi” di questa “equazione”, nel post : "In principio"]



NESSUNO...

«Nessuno ha autorità contro il male se prima non impara a obbedire al bene.»
(Swami Roberto)

Per chi “pretende” di non obbedire mai a nulla e a nessuno c'è il rischio, senza rendersene conto, di ritrovarsi ad obbedire “fedelmente” alle pretese del proprio “io” egoista... che mira ad incarcerare la sola libertà autentica: quella dello spirito.
Invece, chi si auto-disciplina in una coerente obbedienza al bene, di fatto diventa collaboratore di Dio... ricevendo da Lui l'autorità contro il male e, per conseguenza, la sola libertà autentica.



CI SONO I GHOSTBUSTERS...

« Ci sono i Ghostbusters che acchiappano i fantasmi. 
Io, invece, amo acchiappare i problemi per trasformarli in fantasmi :-) »
(Swami Roberto)

Per far “acchiappare” i propri problemi, bisogna peraltro ricorrere nel modo giusto a questo divino soccorso… perché Dio non prevarica certo la libertà di quanti, allevando una “fede-fantasma”, di fatto neanche Lo interpellano.



LA MEDITAZIONE...

« La meditazione è efficace quando ti dà la forza per riuscire a entrare con coraggio e autorità nelle vicende umane.»
(Swami Roberto)

Per mirare a questa “efficacia” bisogna saper “meditare” attenendosi al significato etimologico del termine, che proviene dal latino “meditari” con il significato di “pensare, riflettere, studiare”... ben diversamente da quanti, ahiloro, oggigiorno meditano per “evadere” da queste fatiche.



CHI SA ASCOLTARE...

« Chi sa ascoltare la dolce voce del silenzio può vedere ad occhi chiusi » 
(Swami Roberto)

E chi invece mette a tacere la voce silenziosa della propria coscienza, non vede più ciò che è veramente importante per la sua vita spirituale... neanche ad occhi aperti




I FIORI DELLA GIOIA...

« I fiori della gioia sbocciano volentieri nel giardino della gratitudine.»
(Swami Roberto)

Beati questi “giardinieri” della gratitudine che, insieme alla gioia, vedono fiorire le loro vite… perché le grazie che Dio può donarci dipendono da quanto Gli siamo grati per tutto ciò che Lui ci ha già dato… gratis.


AMARE È...

« Amare è donare senza volere nulla in cambio.
Amare è avere l’umiltà di ricevere.
Amare è vivere il tempo dell’esistenza per te stesso, elevandoti, e per gli altri che attendono il tuo contributo umano.
Amare è essere Amore… non è un sentimento che oggi c’è e domani cambia, come cambia il tempo o l’umore.»
(Swami Roberto)

E' questo il modo per essere un “originale” unico ed irripetibile, ad “immagine e somiglianza” di Dio... anziché una “copia conforme” all'opportunismo del mondo.



È MERAVIGLIOSO...

«È meraviglioso riuscire a portare la pace là dove due si detestano… soprattutto quando quei due sono il tuo corpo e il tuo spirito in lotta tra loro.»
(Swami Roberto)

Mi viene in mente un proverbio africano che recita: “Quando due elefanti si combattono, chi ci rimette è l'erba del prato”.
Beh... solo scongiurando la lotta tra gli “elefanti” corpo e spirito... possiamo salvaguardare i “fili d'erba-giorni” del prato della nostra vita.



L'OTTIMISMO...

« L’ottimismo è una forza che apre le porte del futuro.»
(Swami Roberto)

Transitando per questa apertura con le “gambe” della fede e della speranza... si entra nel migliore dei “futuri” karmicamente possibili.






LA FEDE...

« La fede dimora dentro di te; ma se vuoi che produca frutti, deve essere espressa anche dalle parole della tua bocca.»
(Swami Roberto)

Sin dal principio Dio, l'Onnipotente, ha fatto tutto per mezzo della sua Parola-Verbo (Cfr. Gv 1,3). Relazionandoci a Lui con la nostra fede… anche noi possiamo “fare” solo se usiamo la parola, altrimenti… restando in silenzio… è come se Gli “dicessimo” di non fare nulla per noi.



PIÙ CHE...

« Più che un insieme di atomi, siamo l’insieme degli attimi irripetibili del nostro vivere.» 
(Swami Roberto)

Diversamente da qualsiasi “insieme” organico di atomi, che è inesorabilmente destinato a disgregarsi… l’insieme dei nostri irripetibili attimi di vita, impresso nella nostra anima, è collegato alla nostra imperitura realtà spirituale. Pertanto, prendersi cura degli atomi del nostro corpo è ovviamente indispensabile... ma la nostra “impresa da Dio” è prendersi cura di vivere spiritualmente ogni attimo della nostra vita.


TUTTO È STATO DETTO...

« Tutto è stato detto, un po’ da tutti, tranne quello che puoi dire solo tu. 
Fai sentire all’esistenza che esisti, con la voce e i sentimenti della tua unicità.» 
(Swami Roberto)

La voce “solista” della propria unicità non può certo esprimersi se, per non correre rischi, si preferisce lasciarla mischiata nel “coro” di voci omologate al “così fan tutti”. Bisogna osare... per esistere.


LA GLORIA...

« La gloria delle persone di buona volontà viene dalla loro coscienza, non dai giudizi della gente. La tua letizia viene da Dio ed è in Dio; la tua gioia viene dalla Verità.» 
(Swami Roberto)

Per alimentare questa gloria autentica, che si ciba di coerenza con la propria coscienza... bisogna anche saper far digiunare l'umana vanagloria, che si ciba invece di adulazione.



LA TUA MENTE...

« La tua mente è potente, tanto nel distruggerti quanto nell’elevarti a “Essere Divino”. 
Dipende sempre da come tu decidi di essere: 
Se poco o molto…
Se nulla o TUTTO.»
 

(Swami Roberto)

 In effetti, nelle nostre mani questo potere può diventare “croce” o “delizia”... a seconda che lo usiamo per essere come ci vorrebbe il mondo, secondo le sue logiche improntate al “nulla” dell'egoismo... oppure come ci vuole Dio, che ci chiama ad essere in comunione con Lui seguendo la logica di quell'amore del prossimo che risveglia il “TUTTO” del nostro Sé spirituale.
 A questa fondamentale decisione allude anche questo apologo dei Padri del deserto:
 « Un eremita venne interrogato dal giovane discepolo sul perché l'umanità riesca in alcuni casi a essere tanto perversa e, in altri, tanto buona e generosa:
“Abitano in noi” rispose l'eremita “due bestie affamate: una feroce e l'altra mansueta.”
 Domandò il discepolo: “Quale delle due prevarrà in me?”.
 Rispose l'eremita: “Quella che più verrà da te nutrita”.»



SOFFIA, RÛAH...

« I miei auguri a delle donne particolarmente umiliate da secoli: le suore.
Vi auguro che un giorno riusciate a non farvi più sfruttare dal maschilismo della gerarchia ecclesiastica.
Vi auguro che il vostro ruolo non sia solo quello di obbedire ai preti e basta, ma possiate avere riconosciuta la dignità Sacerdotale di poter anche voi, suore, essere pari a un vescovo. 

D’altronde Dio stesso ha voluto che il primo Sacerdote fosse proprio una donna di nome Maria. Lei ha donato il Cristo all’umanità. Più sacerdote di così non esiste.
Auguri donne suore. Vi ho sempre amato. Seguite quel Gesù che attraverso la Maddalena vi ha detto che siete anche voi Apostoli.»

(Swami Roberto)

Mi immagino l'Essenza spirituale di Dio, biblicamente designata dalla parola ebraica di genere femminile "Rûah" (poi tradotta al maschile con il latino "spiritus") mentre "soffia" queste parole di Swami verso tante donne che trovano naturale prestare fede ad una dottrina religiosa che le esclude dal ministero sacerdotale, perché... secondo loro... « così dice la tradizione ».
Il mio augurio per queste donne è che questo "soffio" divino faccia "fischiare" le loro orecchie... aiutandole a rendersi conto che Dio nulla ha a che fare con le tradizioni religiose maschiliste, che le discriminano.

P.S. - Su questo argomento, vedi anche il mio post « Mostri Sacri »


HO BISOGNO DI TE...

« Ho bisogno di te. Questa espressione è sublime se rivolta a chi si vuole bene. 
Ho bisogno di te… per dire a qualcuno che ti completa. Sì, il mondo sarebbe più a colori.»
(Swami Roberto) 

E' uno dei doni dell'amore, quello di spingerci lontano dall'egoistica illusione di poter bastare a noi stessi, per farci sentire il bisogno di chi amiamo.



QUANDO TI FAI PREGHIERA

«
Quando ti fai preghiera...
Il Sovrannaturale sconfigge il materialismo.
L'Unione in Dio dissolve la solitudine della disperazione.
L'Amore vince sulla prepotenza.
La consapevolezza ha il sopravvento sull'indifferenza.
Il Tutto trionfa sul nulla.
...Tu risorgi.
»
(Swami Roberto)


Così come all'origine della cristiana Pasqua di resurrezione c'è la festa ebraica di Pesah, che commemora la liberazione dalla schiavitù d'Egitto... anche alla base del “Tu risorgi” di cui parla Swami c'è una liberazione.
La mia la ottenni quando mi lasciai alle spalle la religiosità ereditata “per tradizione”... e mi avviai verso la “Terra promessa” della mia Fede cristiana ramirica, dove oggi trovo tutti i frutti che nutrono il mio “farmi preghiera”.
Buona Pasqua a tutti.



DIO È COME LA MUSICA...

« Dio è come la musica: se lo ascolti, ti fa volare verso cieli infiniti.»
(Swami Roberto)

Più ancora che dai rumori provenienti da fuori, questa “musica” può essere disturbata dal chiasso che viene da dentro. E' innanzitutto lì che bisogna imparare a fare silenzio, per ascoltarla.



SE SMETTI DI SOGNARE...

« Se smetti di sognare, le rughe della tristezza invaderanno il tuo cuore.»
(Swami Roberto)

Queste parole di Swami mi fanno oggi ricordare anche un detto del popolo dell'Amazzonia, che dice: “Non rinunciare mai ai tuoi sogni: è perché non si osa viverli che i sogni diventano impossibili”.



IL BENE...

« Il bene che voi donate al prossimo è la cosa più importante agli occhi di Dio, ma ricordatevi che non è un’impresa “da eroi”... 

tenete sempre ben presente che essere caritatevoli è una possibilità naturale, umana, che ognuno di voi ha, al pari per esempio di poter svolgere bene il proprio lavoro.»
(Swami Roberto)


Per non considerare il bene un atto eroico, da compiere come “eccezione”... bisogna rendersi conto che è male anche tralasciare il bene che è possibile compiere quotidianamente, lontano dai “riflettori” che il mondo riserva ai cosiddetti “eroi”.



L'UMILTÀ...

« L’umiltà vi catapulta nel cuore misericordioso di Dio e Lo "obbliga" a rispondere alle preghiere che gli elevate per le vostre necessità.»

(Swami Roberto)


Così come, per fare un balzo, bisogna trarre slancio piegando le ginocchia... per catapultarsi nella Misericordia di Dio bisogna ottenere lo slancio “piegando” ego e presunzione, compresa quella di presumere che Lui debba aiutarci a modo nostro, anziché a modo suo.




ESSERE "UNO IN DIO"

« La tua mente sia colei che serve l’Amore quale sua umile ancella. Sii il mare della Beatitudine nel quale l’angoscia della tempesta oceanica viene placata dalla certezza di essere Uno in Dio, il “Porto sicuro” dove approda il tuo Sé risvegliato.»

(Swami Roberto)


Non si può essere “Uno in Dio”, che è Amore... senza “unificarsi” all'amore che è anche in ciascuno di noi.
E' in questa prospettiva che, per esempio, possiamo cogliere l'essenza del “comandamento nuovo” dell'amore (Gv 13,34)... e possiamo anche realizzare nella nostra vita la divina preghiera che Gesù ha rivolto al Padre, dicendoGli “Perché tutti siano uno, come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi” (Gv 17,21).

P.S. - Puoi approfondire questo argomento nel mio blog “Sui sentieri del Vangelo di Giovanni”

In questo blog, vedi anche i post:
“Siamo Uno”
“Al settimo cielo”
“Pari e dispari”



ESSERE COMPASSIONEVOLI...

« La capacità di essere compassionevoli non deriva dallo studio e neppure dall’intelletto. 

Ogni volta che riesci ad esprimere misericordia è per il fatto che sei più vicino alla Luce di tutti gli altri.»
(Swami Roberto)


Penso ad una parola greca presente nel Nuovo Testamento, “makrothymía”, che talvolta viene tradotta come pazienza... ma che in realtà significa “magnanimità” (o “longanimità”), ovvero “grandezza d'animo”.
Chi è magnanimo non si limita ad usare la pazienza nei confronti del prossimo, ma si sforza anche di comprenderlo... per capire il suo punto di vista, le sue motivazioni, le ragioni delle sue difficoltà... sulla via di quell' ”essere compassionevoli” che, in effetti, è una “cartina di tornasole” che indica quanto si è vicini alla Luce.



MOLTI...

« Molti condividono messaggi nei quali si afferma che per cambiare il mondo bisogna cambiare prima sé stessi… nonostante ciò, fateci caso, la parola “GRAZIE” sta diventando sempre più rara. Eppure questo segno di riconoscenza aiuterebbe molti a non sentirsi “inconsciamente” inutili. Per cambiare il mondo bisognerebbe ricominciare dalla sana educazione, facendo della gentilezza e della gratitudine uno stile di vita.»
(Swami Roberto)

Per non finire nelle sabbie mobili situate tra il dire di voler cambiare sé stessi… e il farlo… basterebbe anche “solo” partire dal praticare gentilezza e gratitudine.
Chi snobba questa verità, pensando che sia troppo "semplice", sta in realtà snobbando l'ABC della sua spiritualità.


FINO A QUANDO...

« Fino a quando sarai convinto di essere un nessuno, nessuno si accorgerà di te. 
L’Eterno non ti ha destinato alla sconfitta o alla nullità. Tutt’altro: tu sei chiamato a lasciare il segno in questo mondo.»
(Swami Roberto)

Per credere di essere “nessuno” bisogna negare l'evidenza visto che, per definizione, ciascuno di noi non può che essere uno, diverso da chiunque altro.
Eppure, per esprimere pienamente l'originalità del proprio Sé spirituale unico ed irripetibile, bisogna saper attraversare la “porta stretta” (Lc 13,24) che conduce ad essere “uno” con Dio... anziché la “porta larga” che conduce a far parte delle masse, formate dai tanti “nessuno” che si uniscono al mondo del “così fan tutti”.

(Vedi il post “Siamo uno” nel mio “Diario di un monaco”)



IL TUO CORPO...

« Il corpo è semplicemente una casa che il tuo Sé ha preso in affitto…
Trasformalo nel tempio del tuo spirito!
Rendilo splendente e scevro di ogni umana bassezza...
Profumalo con l’incenso della Compassione...
Arredalo con il marmo della Buona Volontà
e adornalo con i preziosi arazzi dell’Armonia e della Vitalità...
La tua Coscienza diverrà il suo Sacerdote.»

(Swami Roberto)


La coscienza è biblicamente definita come una “lampada del Signore che scruta dentro, fin nell'intimo” (Pr 20,27).
Evidentemente, il “tempio del proprio spirito” è in funzione solo quando questa lampada è accesa, e adeguatamente rifornita con l'olio sacro che permette alla sua fiamma di continuare a bruciare.
Il mio “olio sacro” sono gli insegnamenti di Swami, di cui ho la grazia di poter far rifornimento ad ogni suo sacro Darshan.


SENZA APERTURA MENTALE...

« Senza apertura mentale, la convinzione diventa una fastidiosa ostinazione.»
(Swami Roberto)

Nel pianeta religioso non mancano gli ostinati che... un po' come delle clessidre... con il passare del tempo riempiono la parte “bassa” della loro mente di false convinzioni, svuotando quella “alta” del grano salis del buon senso.
Queste convinzioni ostinate sono smascherate per esempio dal fanatismo, dall’arroganza, dalla chiusura al dialogo... che peraltro non tutti riescono a riconoscere perché la propria mente, un po' come il paracadute, funziona solo se resta ben aperta.
Uno dei fondamentali compiti del lavoro spirituale è proprio quello di evitare che la mente menta, chiudendosi anche di fronte all’evidenza.



VI È UNA PREGHIERA...

« Vi è una Preghiera custodita nel profondo di te che non ha eguali. Supera ogni parola, ogni sincerità: sono le tue lacrime di gioia o di dolore. 
Queste vengono raccolte direttamente da Dio trasformandole in stelle.»
(Swami Roberto)

Queste parole di Swami mi fanno tornare in mente un'immagine biblica tratteggiata dal salmista : “Le mie lacrime, o Dio, nell'otre tuo raccogli : non sono forse scritte nel tuo libro ?”. (Sal 56,9)
Usando la metafora dell'otre… che era il recipiente nel quale i viaggiatori nel deserto conservano la riserva d'acqua che garantiva la sopravvivenza fino all'oasi successiva... l'autore biblico evidenzia la preziosità delle nostre lacrime agli occhi del Padre Nostro :
Prestandoci il suo otre, Lui infatti ce le conserva come una risorsa vitale alla quale possiamo attingere per continuare, di “oasi” in “oasi”, il nostro viaggio esistenziale... e non solo...
Come dice Swami, quando le nostre “lacrime di gioia o di dolore” si fanno "Preghiera", Dio le trasforma anche “in stelle”, incastonate nella "volta celeste" della nostra interiorità.
E' quello il momento in cui le esperienze vissute diventano per noi gli "astri", sui quali possiamo orientare al meglio il nostro cammino.


RENDITI CONTO...

« Renditi conto che tu non hai solo un cervello per formulare buone intenzioni a vantaggio di molti, o per elevare la tua vita spirituale, ma hai anche un cuore, una volontà, e la capacità di azione per realizzarle! »
(Swami Roberto)

Queste parole di Swami mi fanno pensare al termine ebraico 'emet, che di solito è biblicamente tradotto come “verità” e che, più in dettaglio, si riferisce alla fedeltà di Dio, Colui che è verità proprio perché immutabilmente fedele alla sua natura divina, non cessando mai di offrirsi a noi in quanto Vita e Amore.
Ciascuno di noi si pone in sintonia con Lui solo nella misura in cui sappiamo risponderGli anche noi con fedeltà, per esempio non limitandoci ad “apprezzare” sul piano intellettuale la verità da Lui manifestata ma, ben di più, traducendola in una fedele condotta di vita, perché “Non amiamo a parole ne con la lingua, ma coi fatti e nella verità. Da questo conosceremo che siamo nati dalla verità” (1Gv. 3,18-19)


TU SEI...

« Tu sei il padrone del tempo: puoi addirittura sprecarlo! »
(Swami Roberto)

Pur se molti sono soliti attribuire una sorta di “personalità” al tempo, ritenendolo per esempio capace di aggiustare da solo le situazioni, in realtà il “passare” del tempo acquista per noi un significato solo nella misura in cui siamo noi a conferirglielo.
Sì... ciascuno è “il padrone del tempo” della propria vita, e nelle nostre mani i giorni che Dio ci dona possono diventare come dei semplici granelli di sabbia che ci sfuggono dalle dita... o come dei semi che mettiamo a dimora nel terreno della nostra esistenza, perché diano frutto.


L'INTELLIGENZA...

« L'intelligenza dell'essere umano è sconfinata; nonostante ciò, gli è difficile capire bene quanto sia importante e vitale aiutarsi l'un l'altro.»
(Swami Roberto)

Un po' come accade ad una nota musicale, che solamente unendosi ad altre note può comporre una melodia... anche noi possiamo fare in modo che la nostra individuale esistenza diventi “musica” solo se sappiamo entrare armoniosamente in relazione con le diverse “note” impersonate da coloro che ne fanno parte.
In questa “sinfonia” della vita, vanno “a tempo” coloro che hanno la capacità di “aiutarsi l'un l'altro”.



FARE LA VERITÀ...

« Se la Verità non si manifesta con un’azione non serve a nulla e a nessuno »

(Swami Roberto)

Queste parole di Swami mi fanno oggi tornare in mente un versetto assai “sottovalutato” del Vangelo di Giovanni, nel quale Gesù dice che va verso la Luce non chi HA la verità, bensì “chi FA la verità” (Gv 3,21).
La verità infatti non ha “padroni” che la posseggono, bensì “servitori” che... nella misura in cui la comprendono... si impegnano poi a “farla”, cioè a viverla con coerenza, uniformando ad essa la propria esistenza.
E’ solo in questo modo che si può diventare beneficiari della divina promessa: “La verità vi farà liberi” (Gv 8,32).

P.S. - Nel mio blog “Sui sentieri del Vangelo di Giovanni”, puoi vedere i post:
Gv 3,21
Gv 8,32



SENZA UNA COSCIENZA APPAGATA...

« Senza una coscienza appagata, la felicità è un traguardo irraggiungibile.
Tieni alto il volume della tua coscienza, ascoltala! Cosi alzerai il livello del tuo benessere interiore.»
(Swami Roberto)

La parola “felicità” proviene dal latino “felix” (dalla stessa radice di “fecundus”, cioè “fertile”), un termine indicante ciò che nel mondo vegetale si sviluppa e prospera.
Così come una pianta prospera quando cresce e produce fiori e frutti, anche la nostra umana felicità non può prescindere dallo sviluppo della “pianta” della nostra coscienza, che cresce con “l’acqua pura” della nostra sincera volontà di ascoltarla, e con il “sole” degli insegnamenti spirituali che la fanno fiorire e fruttificare…
Solo se la nostra coscienza prospera, la felicità può veramente mettere radici dentro di noi.




L'EGO... 
CON LE SPALLE AL MURO

« Ogni volta che aiuti spassionatamente una persona in difficoltà, sappi che sconfiggi il tuo “io”, che è pieno di paure, contorsioni, opportunismo ed indecisioni.
Al di là di eventuali “fregature” per aver aiutato qualcuno che un domani potrebbe rivelarsi ingrato e falso…
Al di là di ogni esito, hai sempre vinto, perché sul tuo “io” ha trionfato la Carità.»

(Swami Roberto)


Questa Carità che vince sull'ego dell'essere umano, è riconducibile anche al termine greco “agape”, utilizzato nei Vangeli per designare l'amore di donazione... talmente puro che non si aspetta nulla in cambio, e che pertanto non si fa condizionare neanche dalla qualità morale del destinatario.
E' questo il “tipo” di amore capace di rispondere ad una domanda che, ieri come oggi, mette l'ego con le spalle al muro :  "Se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete?” (Mt.5,46)



FINCHÉ PERCEPISCI DIO... 

« Finché percepisci Dio fuori di te sei separato da Lui, ovvero dal tuo Sé interiore, e predominano i tuoi sensi.
Se Lo percepirai dentro di te, potrai dire: “Io e Dio siamo Uno”… e quando il tuo “io” finirà di dominarti, ci sarà Dio.»
(Swami Roberto)

Un concetto religioso “trasversale”, che fu usato anche da Paolo di Tarso per stabilire un ponte di comunicazione con la mentalità filosofica greca, è quello che “l'apostolo dei gentili” toccò nel suo celebre discorso tenuto all'Areopago di Atene, quando parlò di Dio come di Colui che “non è lontano da ciascuno di noi. In Lui infatti ci muoviamo, esistiamo e siamo” (At 17,27-28).
 La piena comunione con Dio richiede però un ulteriore e fondamentale passo perché, come ci ricorda Swami, Lui non solo è ovunque fuori, ma anche dentro di noi, ed è solo in questo intimo spazio che può maturare la vitale presa di coscienza che porta a non sentirsi mai più separati da Lui.
Pur essendo il passo più “vicino”, per molti si tratta di quello più “lungo” da compiere.

P.S. - Su questo argomento, puoi percorrere queste "piste" di approfondimento:

In questo blog:
“Siamo Uno”
“Al settimo cielo”
“Pari e dispari”
Essere "Uno in Dio"

Nel mio blog "Sui sentieri del Vangelo di Giovanni":
Gv 17,21



ESSERE AMORE...

"Essere Amore significa essere totalmente diversi da quelli che si sono lasciati avvelenare dall'odio al punto tale da ritenere la vendetta compatibile con la giustizia."
(Swami Roberto)

Uno dei “requisiti” oggi richiesti per “essere Amore”, è anche quello di non abboccare all’esca dei tanti slogans vendicativi che girano nei social.




DIO NON È COME UNA LAMPADINA...

« Dio non è come una lampadina, che l'accendi o la spegni a tuo piacimento. Indipendentemente da te, il Signore è sempre splendente ed è costantemente presente nella tua vita per farti scoprire quelle zone d'ombra che ti limitano...»
(Swami Roberto)

Eh sì, Dio è l'Onnipresente che illumina le “zone d'ombra” di chi non Lo tratta come se fosse “intermittente”. Invece, quei credenti che spengono l'interruttore della propria “fede ad intermittenza”, riempiono di ombre la propria vita.



DIO AMA...

« Dio ama frequentare il Tempio. 
Troppe volte lo trova vuoto. 
Tu sei il Tempio di Dio: entra in te stesso, entra nel Tempio. 
Dio è lì che ti attende, per parlarti di Eternità.»
(Swami Roberto)

Tra i “vuoti” con i quali si rischia di “riempire” il proprio Tempio interiore, oltre alla superficialità e alla “tiepidezza” nella fede... c'è anche l'ego:
Sì, dobbiamo buttar fuori anche il vuoto “pallone gonfiato” dell' “io”... per ascoltare ciò che Dio ha da dirci, dentro di noi.



DIO È ONNIPOTENTE, TRANNE IN UN SOLO CASO...

« Dio è Onnipotente, tranne in un solo caso:
Gli È impossibile fare a meno di amarci e quindi Lui non può mai tradirci.
Pentiti amaramente se in passato hai dubitato del Suo Amore per te.»

(Swami Roberto)

A differenza del senso prevalentemente dottrinale che il verbo “credere” ha oggi assunto nel comune uso religioso, nell'Ebraico biblico “credere” (’āman) ha il significato di “avere fiducia” in Dio.
Si tratta cioè di un "confidare" che è di fatto analogo alla piena fiducia con la quale un bambino, nei suoi primi anni di vita, cerca aiuto e protezione dai suoi genitori, ed è anche in questo senso che Gesù invita i suoi discepoli a “diventare come i bambini”… e poi per esempio si rivolge al Padre chiamandoLo anche “Abbà”, ovvero usando un vocabolo onomatopeico che riproduce il suono sillabico espresso dal bimbo quando, all'alba della sua vita, chiama il suo papà cercando in lui amore e protezione.
Tenere sempre vivo questo fiducioso abbandono nel Padre Nostro, significa “permetterGli” di aiutarci e proteggerci con l'onnipotenza del suo divino Amore.



OGNUNO...

« Ognuno è come un facebook vivente. 
Per chi ci incontra, ogni nostro gesto è come una fotografia da osservare, ogni parola è un messaggio che resta nella memoria di qualcuno.
Allora, fai in modo che quanti guardano la bacheca della tua vita possano dire che tu sei speciale, che tu fai la differenza, che tu sei il «sale della terra» che dà sapore all’esistenza di molti. »

(Swami Roberto)

Per chi cerca di rispettare al meglio il "mandato" che Gesù ha affidato a chiunque voglia essere suo discepolo, quando ha detto "Voi siete il sale della terra" (Mt 5,13), uno dei principali nodi da sciogliere ci è simbolicamente suggerito proprio dalla natura del sale che, per dare il suo sapore, deve anch'esso sciogliersi... lasciando trasparire, metaforicamente, la necessità di rinunciare a se stessi per "insaporire" la vita altrui.
Per esempio, non è possibile essere realmente di aiuto al prossimo, senza prima darsi da fare per far “dissolvere” il proprio ego opportunista. Soltanto allora, il “facebook vivente” che ciascuno di noi è... mette in “bacheca” qualcosa di utile per gli altri.


IL MARE...

« Il mare non pretende di essere acqua: Lo è! 
Tu lo sai e lui non sa di esserlo. 
Il Sole non pretende di essere una stella: Lo è! 
Tu lo sai e lui non sa di esserlo. 
La Terra non pretende di essere un pianeta: Lo è! 
Tu lo sai e lei non sa di esserlo. 
Non “pretendo” di essere Divino: Lo Sono. Io lo so… Sei tu che ti sei dimenticato di esserlo! »
(Swami Roberto)

Di fronte alla vastità del cosmo, per chiunque è naturale provare una sensazione di “piccolezza”.
Meno naturale è invece saper “capovolgere” la questione con il risveglio della consapevolezza del proprio Sé spirituale, ovvero dell’identità divina che ci rende più grandi dell’infinito universo materiale nel quale viviamo.
Una scorciatoia per riuscirci è la comunione spirituale con il divino “Io sono Colui che sono” (Es 3,14)* che, nutrendoci di Sé, ci aiuta a identificarci a nostra volta con l' “io sono” della nostra essenza spirituale eterna, oltre le “nebbie” dell'illusione materiale.

Piste di approfondimento:
Essere se stessi
Siamo Uno
“Lievitazione” interiore
Al “settimo cielo”
* P.S. - Vedi anche la voce “Io sono” nel mio blog “Sui sentieri del Vangelo di Giovanni”


CONSTATARE...

« Mai giudicare, mai! 
Ma CONSTATARE sì, quando possibile. È un diritto dell'intelligenza. »
(Swami Roberto)


Come si suol dire “non basta una rondine per far primavera”, eppure... un po' tutti siamo umanamente esposti al rischio, in certi casi, di trarre conclusioni affrettate sulla base di un unico indizio, senza prenderci il tempo necessario per riflettere bene, acquisendo maggiori elementi.
E' anche imparando a tenersi alla larga dalle conclusioni affrettate, che si può constatare in modo corretto la realtà… favorendo così l'arrivo della primavera nella propria anima.


DIO NON GUARDA...

« Dio non guarda quanto tempo dedichi alla pratica del culto, ma osserva piuttosto quanto Amore sei! Per Lui, per te stesso e per tutti.
Amare è il culto a Dio più gradito, perché è l’unico che non s’interrompe mai, come il tempo. Tutto passa, solo la Carità resta in Eterno.»
(Swami Roberto)

Queste parole di Swami mi fanno oggi ricordare un apologo della tradizione religiosa dei Chassidim: “Uno che consacra tutto il suo tempo allo studio della Torah, ma omette di servire il Signore, è come una biblioteca, piena di buoni libri che nessuno legge. La biblioteca è qui e i libri sono là, ma tutto ciò non serve a nessuno”.
Analogamente, neanche lo zelo nella pratica religiosa può sostituire il sommo valore spirituale della carità concretamente vissuta: “Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri” (Gv 13,35)


IL TEMPO...

« Il tempo sprecato è quello vissuto senza dargli un senso, un valore, o peggio quello impiegato per fare il male… anche attraverso il banale ma distruttivo pettegolezzo, sia a voce che su Facebook.»
(Swami Roberto)


Dalla Divina Commedia del grande poeta Dante Alighieri, proviene la frase ormai divenuta proverbiale: “Il perder tempo a chi più sa più spiace” (Purgatorio III,78).
Ma cosa significa “perdere tempo”? La logica materialistica-economica lo interpreta nel senso che chi perde tempo perde denaro… mentre, nella “logica” di Dio, perdere tempo significa sprecare le opportunità che ci sono concesse per esprimere bontà e compassione, e dunque per risvegliare l’amore che siamo.
E’ in questa prospettiva che possiamo leggere anche un proverbio africano: “Chi sciupa del tempo deruba sé stesso”.





Ritorna alla pagina: "Sulla mia Fede"