martedì 14 agosto 2018

"Lievitazione" interiore

Un'idea presente in maniera trasversale in varie religioni, è l'aspirazione del credente a raggiungere l'unità con Dio.
Per esempio, ritroviamo quest'idea nei mantra sanscriti “Tat tvam asi” (“Tu sei quello”) e "So 'ham" ("Io sono Lui/Quello")... come anche nel Nuovo Testamento, dove il principio spirituale dell'unità dei cristiani con Dio è oggetto della preghiera con la quale Gesù chiede tra l'altro al Padre che i suoi discepoli "siano uno come noi siamo uno. Io in loro (i discepoli) e Tu in me affinché siano perfetti nell'unità" (Gv 17,22-23)
Tra le tante pagine che un gran numero di teologi hanno scritto riguardo a questo versetto giovanneo, mi torna oggi in mente un brano del prof. Robert Kysar il quale, nel suo libro "Giovanni. Il Vangelo indomabile", scrive:
«
L' unione (con Cristo) è reale e nel contempo preserva la sacralità della distinzione delle persone. Il rapporto potrebbe essere rappresentato nella conformazione del numero “8”. Se la si guarda da una prospettiva, si tratta di una linea continua nella sua unità. Vista da un'altra, si tratta di due cerchi. Ciascuno dei due è indipendente dall'altro. Tuttavia i due si toccano in un punto. Quindi, esiste unità ma anche individualità distintiva.»
(Robert Kysar, op.cit. , Ed Claudiana, 2000  Torino,  p.175)

Questa immagine... che nella forma grafica del numero 8 legge l'unione del fedele con Cristo in una comunione che non fa venir meno la rispettiva individualità, mi fa adesso pensare al Tempio di Anima Universale, formato dal cerchio dell'aula liturgica che contiene i fedeli... e che incontra il cerchio dell'Altare, "contenitore" liturgico della presenza di Dio.
E' in questo "8 sacro" che i cristiani ramirici hanno la grazia di trovare il "lievito" dei divini insegnamenti:
Quanti sanno accoglierli pienamente... mettendoli in pratica nella propria esistenza... fanno "lievitare" la loro unione con Dio.








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