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venerdì 18 settembre 2009

Il mio incontro con Swami Roberto (parte 4a)

chiesetta8Partecipai per la prima volta ad una preghiera celebrata dai Ramia ad Arso, in provincia di Vicenza, proprio il giorno in cui mio padre ricevette il Battesimo in Anima Universale.
La mia decisione di accompagnarlo gli provocò una grande e graditissima sorpresa, anche se già da alcuni mesi lui e mia madre si erano accorti del mio progressivo avvicinamento alla realtà di Roberto.
Per me quel giorno fu straordinariamente speciale... non solo perché il battesimo di mio papà coincise con il mio ritorno alla partecipazione ad una funzione religiosa, ma anche perché ciò avvenne in occasione di una celebrazione che mi fece sentire naturalmente a mio agio sin dal primo impatto: istantaneamente si sbriciolò quel muro di riluttanza provocato dal ricordo delle tante Messe cui avevo partecipato nella mia giovinezza… soltanto per fare presenza.
Quel giorno segnò la mia riconciliazione con la pratica religiosa. Da allora tornai infatti ad avvertire la necessità di partecipare a quelle preghiere “diverse”, nelle quali le riflessioni e le meditazioni dei Ramia celebranti mi arricchivano di contenuti.
Parallelamente si innescò dentro di me un processo interiore impetuoso, che mi permise di rivisitare in chiave diversa ogni aspetto dell’esistenza.
Non tardai molto a fare una scoperta che stravolse completamente la mia vita: sentii sbocciare dentro di me la vocazione di servire il Signore nel mio prossimo, e vidi chiaramente che avrei potuto realizzare questa aspirazione abbracciando il sacerdozio in Anima Universale.
Con questa “rivoluzione” nel cuore mi recai a Leinì, per re-incontrare di persona Roberto. Erano trascorsi degli anni da quella giornata a Monteviale in cui lo avevo visto senza averlo voluto realmente conoscere, ed ora finalmente era giunto il momento in cui sentivo il desiderio di avvicinarmi a lui per incontrarlo veramente.

volto1Assistetti al mio primo darshan di Swami nell’estate del 1996.
Giunto con grande anticipo a Leinì, ero subito entrato nella chiesa (all’epoca non c’era ancora il Palatenda) per poter prendere posto in prima fila.
Il cospicuo tempo di attesa che mi si prospettava prima dell’inizio della preghiera, letteralmente volò, consumato da un’accavallarsi di riflessioni già proiettate verso quei momenti che mi apprestavo a vivere.
Ad un certo punto Roberto entrò, e per un po’ osservò i presenti soffermandosi di tanto in tanto a guardare più intensamente verso qualcuno… finché il suo sguardo mi raggiunse.
Vidi i suoi occhi trasparenti ed intensi accarezzarmi… e mi ritrovai inabissato nella quiete profonda di ogni pensiero, provando distintamente la sensazione che a quel viso radioso non potevo celare alcun segreto.
Swami mi sorrise dolcemente, e qualche istante dopo interruppe quello speciale silenzio per cominciare la preghiera. Parlò per alcuni minuti al folto gruppo di persone che lo stava ascoltando, ma la mia meraviglia fu grande quando realizzai che le sue parole stavano mettendo a nudo il mio modo di essere, nei minimi particolari. Stava parlando a tutti, ma in realtà era come se parlasse solo per me. Ovviamente la gente non poteva sapere che Swami stava toccando dei lati così precisi del mio animo... che stava parlando della mia interiorità pur se io non avevo mai confidato a nessuno quegli intimi aspetti spirituali.
Uscii dalla chiesa, alla fine della preghiera, sapendo che per me nulla sarebbe più stato come prima.
(Il mio incontro con Swami - fine 4ª parte. Continua…)

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