Tra gli avvenimenti della vita di Gesù testimoniati nei Vangeli, ce n'è uno che vede come protagonista una donna, alla quale Gesù si riferisce con queste parole : “dovunque sarà proclamato il vangelo, per il mondo intero, in ricordo di lei si dirà anche quello che ha fatto” (Mc 14,9; cf. Mt 26,13).
Questo avvenimento memorabile si è compiuto a “Betània, nella casa di Simone il lebbroso”:
Mentre Gesù sedeva a mensa, era giunta “una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo di puro nardo, di grande valore. Ella ruppe il vaso di alabastro e versò il profumo sul suo capo” (Mc 14,3).
Non avendo capito l'accaduto, i discepoli avevano reagito con indignazione (cf Mt 26.8)... e allora Gesù era intervenuto spiegando loro che quella donna aveva appena unto il Suo Corpo “in anticipo per la sepoltura” (cf. Mc 14,8), e quindi in vista della Sua Pasqua di Resurrezione.
Ci troviamo pertanto di fronte ad un episodio che smentisce coloro che ancora oggi... continuando a “ragionare all'antica”... purtroppo pensano che la donna debba restare in una posizione religiosamente subordinata all'uomo, riesumando cioè una mentalità religiosa che è stata evidentemente archiviata dalla novità del messaggio di Gesù.
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P.S: - Riguardo al fatto che questa novità del messaggio del Vangelo, che nel Cristianesimo ramirico trova piena espressione, viene invece “dimenticata” da una parte della cristianità che purtroppo rimane ancora legata alla mentalità religiosa antica... potete percorrere queste piste di approfondimento :
« La donna nel Cristianesimo »
« Un corridore in fuga »
« La donna è donna... o uomo mancato? Incubi e farneticazioni dell'Aquinate” »
« Mostri sacri »
« Tradizione "peccaminosa" »
« Soffia, Rûah… »
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« "Mostri sacri" da stanare... »