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martedì 8 marzo 2016

La donna è donna... o uomo mancato? Incubi e farneticazioni dell'Aquinate

Questa mattina stavo pensando ad una particolarità della Bibbia ebraica, legata al fatto che secondo l'antica cultura semitica era solo il padre che generava i figli, mentre la madre era considerata un po' come una “incubatrice” che aveva il ruolo di darli alla luce (cfr.per es. Is 45,10)... tant'è vero che il termine "genitori" non esiste nella lingua ebraica con la quale è scritta la Torah, dove si trovano i termini distinti di “padre” e di “madre”.
E' questo il contesto culturale-religioso in cui si inserì la “novità” delle Scritture cristiane redatte in lingua greca, nelle quali la parola “genitori” (in greco “goneis”) fece significativamente la sua comparsa...
D'altronde, un sostanziale cambiamento nel modo di concepire la condizione femminile si era appena verificato grazie al messaggio di Gesù, che aveva avuto un impatto "rivoluzionario" sulla mentalità dell'epoca... già a partire dai comportamenti da Lui tenuti nel corso della Sua vita:
Per fare soltanto un esempio, Lui volle sempre al suo fianco le donne, che rimasero fino all'ultimo sotto la Croce e furono le prime testimoni-annunciatrici della Sua Resurrezione... laddove invece i rabbini del giudaismo non potevano essere accompagnati da donne, perché considerate sempre inadatte o impure.
Ebbene... proprio pensando a quanto l'insegnamento anti-discriminatorio di Cristo fosse "contro corrente" rispetto alla mentalità del suo tempo... appare ancora più stridente, ai giorni nostri, la posizione di quelle Chiese cristiane che continuano a sostenere delle “ragioni” religiose che di fatto mantengono la donna in una posizione subordinata all'uomo.
Una tra le più evidenti è il principio del sacerdozio esclusivamente maschile, contro il quale depongono gli argomenti storici e teologici di cui già vi parlai nel post “la donna nel cristianesimo”.

Tommaso d'Aquino (particolare da un dipinto
del Beato Angelico, Museo S.Marco-FI)
Un'altra mi viene poi in mente pensando ad una "radice" di discriminazione che nasce nel cuore della tradizione cristiana... e scaturisce dall'infelice posizione dottrinale espressa da una figura di primissimo piano nella storia della teologia in occidente, Tommaso d'Aquino, del quale il teologo Hans Kung... presbitero e saggista svizzero attualmente professore emerito di teologia ecumenica all'Università di Tubinga… così scrive in un suo libro dedicato all'argomento:
«Non afferma egli [Tommaso] che l'uomo è "principio e fine della donna", e invece la donna è "qualcosa di difettoso e manchevole(Hans Kung, "La donna nel cristianesimo")
Chi fa fatica a credere che Tommaso d'Aquino, Santo e Dottore della Chiesa cattolica, abbia potuto dire proprio così... con una facile ricerca in rete può dare un'occhiata alla parte della sua opera (Summa theologiae, Pars I, quaest.92, a.1) in cui affronta il tema dell' "origine della donna" (basta e avanza leggere i primi 4 articoli della quaest.92).

Riguardo poi all'antico principio biblico della generazione attribuita al solo padre... è sempre H.Kung ad esprimere una interessante osservazione:

«Aristotele afferma: nella generazione di un nuovo uomo il maschio, in virtù del suo sperma (della virtus activa), sarebbe la sola parte attiva "generatrice". La donna sarebbe invece soltanto la parte esclusivamente recettiva, passiva, la "materia" accogliente, che si limiterebbe a mettere a disposizione l'attitudine ("virtus passiva") per il nuovo uomo. Esattamente questo afferma anche Tommaso (d'Aquino). Anch'egli, alla difficoltà del perché allora dall'uomo in un caso verrebbe generato un bambino e in un altro una bambina, dà con Aristotele la seguente risposta: ciò potrebbe dipendere da una debolezza della potenza generatrice maschile o della disposizione femminile oppure da un influsso esterno, come il vento del Nord per il bambino o il vento (umido!) del sud per la bambina, così che in un caso verrebbe generato un uomo completo e nell'altro soltanto un uomo "non riuscito".
Ci si può immaginare quali effetti devastanti abbiano prodotto per secoli tali concezioni».
(Hans Kung, "la donna nel cristianesimo") 


Questa arcaica posizione ha sicuramente avuto, come dice H.Kung, effetti devastanti... che purtroppo non sono affatto “archiviati” nel passato, come aiuta a comprendere un'ulteriore passaggio del suo libro.
«Secondo la cattolica storica norvegese Kari Borresen sia Agostino che Tommaso rappresentano senza alcun dubbio un’antropologia androcentrica, incentrata sull'uomo. Entrambi trattano la dottrina della relazione uomo-donna non dal punto di vista di un rapporto reciproco, ma soltanto dal punto di vista del maschio. Il maschio viene visto come il sesso esemplare, e in base ad esso vengono compresi l'essenza e il ruolo della donna; invece di una reciproca complementarietà, un’anteposizione e una subordinazione gerarchiche !» (Hans Kung, "la donna nel cristianesimo")


Tra gli effetti di questa mentalità arcaica protrattasi fino al presente, io penso a quelli che è costretta a subire la  mia Chiesa cristiana-ramirica che, per esempio, proprio perché contempla il sacerdozio femminile è avversata teologicamente da una "fetta" del mondo cristiano... all'interno del quale, per fare un altro esempio, c'è anche un gran numero di devoti-maschilisti che si scandalizzano di fronte ad un'idea teologica che per il Cristianesimo ramirico è semplicemente normale, ovvero che Dio... in quanto Spirito... è ovviamente Madre oltre che Padre.

Pensando a tutto ciò, io oggi auguro ad ogni donna il meglio... nella consapevolezza che comunque il pieno rispetto sociale resta una chimera per quelle donne che non ricevono questo rispetto neanche dalla fede religiosa che affermano di professare.
A mio avviso è proprio da lì... da ciò in cui si crede... che bisognerebbe innanzitutto preoccuparsi di "snidare" la discriminazione e pretendere il rispetto dovuto, altrimenti... "chi è causa del suo male pianga se stesso".
In ogni caso... al di là delle preziose parole degli ultimi Papi sull’importanza della donna per la Chiesa cattolica... resta il fatto che le donne, ovvero più della metà del genere umano, a tutt’oggi sono "religiosamente" confinate in ruoli subordinati all'uomo...
E poi, i custodi della dottrina cattolica non si sono neanche mai presi la briga di dichiarare ufficialmente, e di stigmatizzare a sufficienza, che sull’argomento "donna"... da Paolo di Tarso a Tommaso d’Aquino, passando per Agostino d’Ippona... sono state scritte cose abominevoli.
Ebbene sì... di fronte a tutto ciò, si può soltanto constatare che ognuno ha i Dottori che si merita.

 

P.S. - Le considerazioni con le quali Hans Kung ha evidenziato l'infelice prospettiva di Tommaso d'Aquino (e di Aristotele) riguardo all'argomento "donna"... mi fanno oggi pensare al fatto che questo binomio teologico-filosofico continua comunque a godere di grande e solida considerazione presso la "fetta" piu' grande del pianeta cristiano.
Mi riferisco in particolare alle Chiese che si riconoscono nel “cambiamento di rotta” epocale che la tradizione cristiana-romana operò dopo il primo millennio dell'era cristiana, quando vennero ricusate molte elaborazioni teologiche dei secoli precedenti riconducibili al “platonismo cristiano” (di cui vi ho parlato nel post "spirito unico e irripetibile").
Proprio Tommaso d'Aquino fu l'alfiere di questa decisiva "sterzata"... dalla via teologica cristiana filo-platonica a quella filo-aristotelica... della quale fece definitivamente le spese, tra l'altro, anche il concetto filo-platonico di “preesistenza dell'anima” che, per esempio, è uno dei principi che si trovano alla base della dottrina della reincarnazione.
Per conseguenza... pensando ai cristiani anti-reincarnazionisti che di fatto aderiscono alla teologia cristiana fondata da Tommaso d'Aquino, e che amano esibire la solidità storica delle proprie posizioni “conformi alla tradizione”... a me oggi viene in mente che, in realtà, proprio la storia mette in crisi le ragioni di questo “vanto”... perché la "tradizione" da loro "esibita" si è costruita a posteriori anche su posizioni frutto di una mentalità medievale, anti-evangelica, anti-scientifica e raccapricciante... come quella di Tommaso d'Aquino riguardo al fondamentale tema della dignità della donna.



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