L'informazione la fa chi informa e, trattandosi dunque di una “creatura umana”, bisogna fare attenzione ai rischi annessi e connessi.
Scontato, non è vero? Mica tanto, visto che chissà per quale oscuro incantesimo, i più attribuiscono un credito incondizionato a ciò che viene loro propinato dai mass-media.
Però, a dire il vero, l'incantesimo non è poi così oscuro... anzi!
Così, sono proprio numerosi quelli che si tuffano a braccia aperte nel grande mare dell'informazione senza accorgersi che si tratta in realtà di una palude insalubre dove si mescolano pseudo-verità, invenzioni, pregiudizi, distorsioni e quant'altro.
Questa diffusa “dabbenaggine” è un mostro molto più dannoso di quanto il suono un po' bonario della parola lascerebbe pensare, perché con la “scusa” di essere sempliciotti, creduloni, sprovveduti... tanti uccidono il prossimo con opinioni preconcette basate sulle “verità” assimilate dalla mala-informazione...
« Libera la mente dalle false informazioni e sarai più libero di pensare liberamente.
Sui social network circolano tantissime bufale.
Verificare è un tuo diritto, ma anche un tuo dovere.
Eviterai così di indignarti per nulla e di contribuire alla diffusione delle menzogne.
La scrupolosità è spiritualità attiva.»
(Swami Roberto)