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giovedì 9 gennaio 2025

Eternità di Dio... e del tuo spirito

“Immagine mobile dell'eternità” (*).
Così Platone definiva il tempo... distinguendo dunque l'Eternità dal “movimento” temporale di questo nostro mondo, in continuo “divenire”, nel quale stiamo vivendo la nostra esistenza terrena.

In questo “scorrere” del tempo... che noi umanamente sperimentiamo come passato, presente e futuro... abbiamo la possibilità di utilizzare in maniera spiritualmente fruttuosa la nostra individuale libertà, nella misura in cui sappiamo usufruire delle varie esperienze terrene per maturare le prese di coscienza che via via ci permettono di “illuminare” sempre più la nostra interiorità e quindi di risvegliare sempre più l'essenza divina del nostro spirito... della cui eternità ci siamo momentaneamente “dimenticati”.

domenica 2 aprile 2023

Osanna! Benedetto Colui che viene nel Nome del Signore...

«Osanna! Benedetto Colui che viene nel Nome del Signore».
Da questo grido... rivolto dalla folla a Gesù in occasione della sua entrata a Gerusalemme (cf. Mc 11,9-10; Gv 12,13; Mt 21,9.15)... trae origine l'uso liturgico del termine “osanna”, che dalla successiva tradizione cristiana sarebbe stato poi inteso soprattutto nel senso di gioiosa acclamazione.

Risalendo all'originario termine ebraico hōshī῾āh-nnā... che letteralmente significa «Orsù, salvaci»... ci si può peraltro rendere conto che l'osanna da rivolgere al Cristo deve necessariamente implicare la consapevolezza che Lui è il Signore che porta la “salvezza” nelle nostre vite... a condizione che, con fede, sappiamo chiederGli aiuto.
E' infatti nella misura in cui Lo riconosciamo, Lo accogliamo, e Gli chiediamo con fede che ci soccorra... che Lui può compiere il Suo Piano Divino nella nostra vita, manifestandosi compiutamente a noi come “Il Signore che salva” [1].

domenica 26 marzo 2023

"Attraversamento" karmico

“Il Signore tuo Dio […] ti ha condotto per questo deserto grande e spaventoso, luogo di serpenti velenosi e di scorpioni [...] per umiliarti e per provarti, per farti felice nel tuo avvenire”.
(Cf. Dt 8,15-16)


Tratte da una celebre pagina del Deuteronomio, queste parole mi fanno oggi tornare nel “deserto” (inteso come rappresentazione simbolica delle “prove” della vita) nel quale già ero entrato qualche tempo fa, quando avevo messo in risalto i suoi significati spirituali di purificazione, e di “conversione” interiore (cf. il post “Tra le sabbie del deserto... karmico”).

Un altro importante aspetto da tenere in considerazione, è che la traversata di un eventuale deserto karmico (ovvero di una prova esistenziale particolarmente impegnativa) comporta la necessità di evitare svariati pericoli, metaforicamente rappresentati dai “serpenti velenosi” e dagli “scorpioni” di cui parla l'autore biblico... e che possiamo riconoscere anche nelle “tentazioni” di cui già vi parlavo la scorsa settimana (cf. il post La verità del tuo essere) le quali, in svariate forme, si manifestano in tutto ciò che è “fuorviante” rispetto all'Amore e alla Verità di Dio.

domenica 19 marzo 2023

La Verità del tuo Essere...

« Il velo di Maya, come dicono gli indiani, turba lo sguardo dell'individuo inconsapevole : egli non vede l'essenza delle cose, bensì i fenomeni di queste » (A. Schopenhauer)[a].

Nella tradizione orientale il sostantivo sanscrito Maya viene tra l'altro usato per designare « il mondo dei fenomeni, delle apparenze e delle forme, dell' “illusione” e dell' “inganno”; mondo instabile, in permanente evoluzione, che lo spirito non risvegliato scambia per la sola realtà esistente » [b].

Anche Gesù si riferiva a questo aspetto illusorio e ingannevole del mondo in cui viviamo... quando per esempio diceva che i suoi discepoli “non sono del mondo” (cf. Gv 17,14.16)... oppure quando definiva satana “principe di questo mondo” (Gv 12,31;  Gv 16,11).

domenica 13 marzo 2022

Il richiamo della Colomba

L'universo dei simboli biblici è popolato da numerosi animali, tra i quali c'è anche la colomba con il ramoscello di ulivo, simbolo di pace (cf. Gen 8,11)... che in questi giorni stiamo insistentemente "chiamando" con le nostre preghiere. 

Un'altra colomba è simbolicamente presente, in forma velata, anche nel Vangelo di Matteo, e precisamente nel brano in cui Gesù annuncia la propria resurrezione citando il segno di Giona, ovvero del profeta che “rimase per tre giorni nel ventre del pesce, così (come) il Figlio dell'uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra” (Mt 12,40).

domenica 18 luglio 2021

A proposito di Soprannaturale...

Indicando tutto ciò che sta al di sopra della natura, il termine “Soprannaturale” designa anche ciò che trascende la naturale razionalità degli esseri umani.
Però... credere nel Soprannaturale non significa affatto "dimenticarsi" della razionalità (come fanno certi creduloni), quanto invece collocarla nel suo preciso ambito di competenza, riconoscendola limitata rispetto alla Realtà divina che la sovrasta.

La Realtà soprannaturale di Dio non è infatti “contro”... bensì “oltre” l'umana razionalità... la quale, nella dimensione naturale in cui ci troviamo, è comunque il basilare requisito richiesto a chi vuole imboccare la via del buon senso... prendendo così le distanze da quella stoltezza che è invece praticata dagli esseri umani che rinunciano ad utilizzare le loro facoltà razionali.

La chiave che apre la “porta” di ingresso alla dimensione Soprannaturale di Dio non è pertanto costituita da un’illusoria fede “irrazionale” (contro la ragione)... bensì dall'autentica Fede “metarazionale” (oltre la ragione).

domenica 11 luglio 2021

Correzione misericordiosa

Un principio spirituale con il quale è importante confrontarsi nel corso della propria esperienza religiosa, è quello incastonato nelle pagine bibliche del Deuteronomio “Riconosci dunque in cuor tuo che, come un uomo corregge il figlio, così il Signore, tuo Dio, corregge te” (Dt 8,5).
La questione che si pone alla riflessione personale di ciascuno, riguarda il “come” avvenga questa correzione operata da Dio.

In una interpretazione generalmente diffusa nel pianeta cristiano, tale correzione prende forma soprattutto attraverso le vicende difficili e dolorose che un essere umano si trova a dover affrontare durante il cammino della sua esistenza terrena, in attuazione dei piani che la superiore Volontà divina stabilisce peraltro in un modo umanamente imperscrutabile.

martedì 18 maggio 2021

I fiori del perdono

Il celebre insegnamento dato da Gesù, “amate i vostri nemici” (Mt 5,44), indica un principio spirituale che, per esempio, Paolo di Tarso nella sua lettera ai Romani (cf. 12,20-21), interpreta in questo modo: “...se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere: facendo questo, infatti, ammasserai carboni ardenti sopra il suo capo. Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene” .

Chi riesce in questo nobile intento... “non rendendo a nessuno male per male”, e quindi “compiendo il bene davanti a tutti gli uomini” (Rom 12,17)... di fatto – scrive Paolo - “ammassa carboni ardenti sopra il capo” dei “nemici”, verso i quali ha saputo rivolgere amore nonostante il male da loro commesso (cf. Pr 25,22).

giovedì 25 febbraio 2021

Amen... e Aum

Oltre ad essere tra le parole più ricorrenti nel linguaggio religioso di matrice biblica... il termine AMEN funge anche da ideale “porta” di comunicazione con l'Oriente extra-biblico... mediante la sua “affinità” con la sacra sillaba sanscrita AUM.
Nella prospettiva del dialogo interreligioso, si può infatti osservare che “AUM è stato accostato alla parola ebraica AMEN adottata dalla liturgia cristiana” [a] per il fatto che in Oriente il sacro AUM viene celebrato anche dopo aver letto un brano di un Testo sacro, con il significato di “sì, così è” [b]... rivestendo quindi un ruolo analogo a quello assunto dalla parola ebraica “AMEN” nella tradizione biblica.

domenica 3 gennaio 2021

Gratitudine e benedizione di ringraziamento

Cliccando sul link: "Gratitudine e benedizione di ringraziamento, per entrare nella corrente vitale della Grazia divina", puoi accedere al video del mio intervento su questo tema, durante la preghiera di questa sera, celebrata in diretta sulla pagina Facebook di Swami.

sabato 5 dicembre 2020

A favore di vento

Diversamente dal linguaggio comune, dove il termine “spirito” è normalmente inteso come il contrario della materia, ed è totalmente distinto da ciò che è corporeo… biblicamente parlando si può invece rilevare che i due fondamentali vocaboli tradotti dalle lingue moderne con il termine “spirito”, vale a dire l'ebraico rûah ed il greco pneûma, evocano entrambi il soffio del vento, ovvero una realtà che è sì invisibile, ma che ha anche una sua energia e “corporeità”, materialmente tangibile.

Noi tutti ne facciamo esperienza quando abbiamo a che fare con le varie manifestazioni fisiche del vento... da quelle leggere che ci rinfrescano, a quelle più "corpose", che arrivano anche farci sentire letteralmente sospinti dal suo soffio.

sabato 1 agosto 2020

Dio in ciascuno di noi

Tra gli appellativi divini presenti nella tradizione biblica, “Emmanuele” è il nome coniato dal profeta Isaia con il significato di “Dio è con noi” (Is 7,14; cf. Mt 1,23).
Nella prospettiva cristiana si tratta di un nome divino che non va interpretato soltanto in un senso di “teorica” vicinanza da parte di Dio… perché, ben di più, esso esprime una realtà molto concreta: infatti l’Emmanuele è effettivamente “in" noi, manifestandosi divinamente in quanto Spirito e Vita, presenti in ogni attimo della nostra esistenza (*).
Rendersene conto significa, tra l'altro, porsi in sintonia con il fondamentale messaggio custodito nel celebre brano di Matteo nel quale i giusti e gli empi sono distinti sulla base della capacità di rispondere alle istanze delle persone bisognose di aiuto... perché, dice Gesù: “tutto ciò che avete fatto a uno dei più piccoli di questi miei fratelli, lo avete fatto a me” (Mt 25,40).

sabato 2 maggio 2020

A proposito di "Cristianesimo e reincarnazione"...

A proposito di "Cristianesimo e reincarnazione"... vi racconto un dialogo con un giovane che ho incontrato nel monastero qualche tempo fa... molto prima della quarantena ☺

Trovi il video nella mia pagina facebook








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mercoledì 8 aprile 2020

Dalle radici della Pasqua… fino al 9 aprile

Pace e bene a tutti voi...
Oggi vi parlo della Solennità religiosa che caratterizza questo periodo di Primavera... vale a dire la Pasqua... che, com'è noto, è la festa religiosa più importante sia per gli ebrei che per i cristiani... (per continuare, guarda il video sulla mia pagina facebook)

 

 

 

 

 

 



Puntata successiva: Quando l' “inspiegabile”... spiega molto



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domenica 8 marzo 2020

"Mostri sacri" da stanare...

Come già ho avuto modo di fare a più riprese nelle pagine di questo mio diario, torno oggi a parlarvi di un altro dei “mostri sacri” che purtroppo è stato allevato, nel corso dei secoli, in seno alla tradizione biblica... e per farlo parto dal celebre episodio delle querce di Mamre, quando il Signore appare ad Abramo nella forma di tre uomini che arrivano nei pressi della sua tenda (cf. Gen 18,1ss).
Dopo essere corso loro incontro, ed essersi prostrato ai loro piedi, Abramo offre loro del cibo… e dopo che essi hanno mangiato, il Signore dice ad Abramo:
“Tornerò da te fra un anno, e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio” (Gen 18,10).
Sentendo queste parole, Sara ride dentro di sé, manifestando la sua incredulità… e quando poi il Signore evidenzia ad Abramo questa inopportuna reazione di sua moglie, lei nega impaurita, dicendo “Non ho riso!”... ma subito il Signore la smentisce rispondendole: “Hai proprio riso”.

mercoledì 19 febbraio 2020

A proposito di illuminazione...

A proposito di "illuminazione"... uno dei passi biblici che maggiormente esaltano il valore simbolico della luce si trova nel celebre Inno al Logos che funge da Prologo del Quarto Vangelo, dove il Logos-Cristo è definito “la luce vera, che illumina ogni uomo” (Gv 1,9).
In virtù dell’umano libero arbitrio, spetta peraltro ad ogni persona l’individuale decisione di accogliere questa Luce divina... e non invece di tenerla “fuori” da sé, magari per timore di ciò che Essa può svelare del proprio modo di essere (Cf. Gv 3,20).

lunedì 16 dicembre 2019

A proposito di preghiera...

Una delle classiche questioni legate alla preghiera, riguarda il “come” pregare.
Fermo restando che la dimensione della preghiera è talmente intima che ciascuno deve scoprire la propria personale maniera di pregare, è anche vero che una indicazione chiara Gesù l’ha data qualche momento prima di insegnare ai suoi discepoli il Padre Nostro quando – racconta l’evangelista Matteo - ha detto loro di non fare come quelli che “credono di venire ascoltati a forza di parole”“poiché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate” (Cf. Mt 6,5-8).

venerdì 8 marzo 2019

Donna...

Nel cuore degli insegnamenti spirituali che Swami Roberto dona sin da bambino, si trova il concetto teologico rappresentato dal simbolo “Cristo nell’uomo”, di cui oggi vi parlo andando ad osservare da vicino il fondamentale episodio narrato dall’evangelista Giovanni nel quale, dall’alto della Croce, Gesù lascia all’umanità il suo testamento spirituale.

sabato 12 gennaio 2019

La faccia umana di Dio

Penso oggi alla “discesa” di Dio fra gli uomini, cioè alla concezione che oltre a far parte della “carta di identità” teologica del Cristianesimo, trova dei parallelismi anche in altri contesti religiosi, come per esempio ricorda la ben nota parola sanscrita “avatar“ che letteralmente significa “discesa” ed è usata in varie dottrine religiose per indicare “l’incarnazione della coscienza divina”.
Nella prospettiva teologica prettamente cristiana, il cosiddetto “mistero dell'incarnazione” ha tra le sue peculiarità l’idea che il Verbo eterno di Dio si fa carne (cf. Gv 1.14) diventando un “vero uomo”, cioè assumendo su di Sé la pienezza della condizione umana, peraltro vissuta alla maniera divina.

martedì 8 gennaio 2019

Essere se stessi

« Non dalla parola, né dalla mente né dalla vista può egli mai essere raggiunto.
Come, allora, può egli essere percepito se non esclamando “Egli è”? »
(Katha Upanishad VI,12)

Come una sorta di “eco” che giunge dall'Oriente, questo versetto delle Upanishad mi fa pensare alla biblica autopresentazione del Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe, che definisce Sé stesso “Io sono Colui che sono !” (Es 3,14).
Questa celebre frase, che designa l'Essere di Dio al di là di ogni possibile sua definizione concepita dagli uomini, è peraltro anche un “indicatore” puntato verso la meta spirituale che ciascuno di noi è chiamato a raggiungere.