lunedì 25 ottobre 2010

Fede... ma non paurosa

Com'è risaputo, negli esseri umani la percezione del pericolo e quindi la paura fungono da “attivatori” di tutta una serie di reazioni istintive che determinano straordinari ed anche inconsapevoli comportamenti di autodifesa.
Più grande è il pericolo... e più forte è la reazione immediata volta ad evitarlo, a salvaguardia della propria incolumità.
Si tratta di un meccanismo "automatico" così efficace, che c'è pure chi ha pensato di servirsene per infimi scopi, ingigantendo spauracchi di ogni tipo per influenzare i comportamenti di altri esseri umani.
Anche l'individuale esperienza religiosa può finire in questo vortice, ed infatti non sono poche le Chiese che ottengono seguaci con un sistema collaudato: minacciando punizioni divine e prospettando terrificanti luoghi di dannazione eterna, si possono accogliere frotte di fedeli che, di fronte al pericolo, scappano a gambe levate nella direzione opposta, cercando rifugio in una fede salvifica che è fondamentalmente figlia del terrore.
Ma che fede può mai essere quella che nasce dalla paura? E l'amore... si può forse amare qualcuno per paura?
Evidentemente no.
Eppure, è proprio su queste basi che tantissimi costruiscono il loro rapporto con Dio.