giovedì 24 febbraio 2011

Alibi convenienti

Oggigiorno l'iniquità è così “onnipresente” e dilagante, che i più ormai considerano la giustizia un sogno irrealizzabile, che non vale più la pena inseguire.
Un po' dappertutto, ma soprattutto nel mondo del lavoro, la slealtà e le scorrettezze sono infatti gli ingredienti indispensabili per raggiungere successo e carriera... e i pochi ingenui che cercano di “fare gli onesti” quasi sempre sono irrimediabilmente tagliati fuori.
Anche su grande scala, la disparità di diritti e di opportunità tra gli esseri umani è una piaga sociale terribile, così generalizzata e radicata da essere praticamente irrimediabile.
Infatti, la “ragionevolezza” umana ha da tempo “archiviato” la Giustizia nel settore delle utopie, e in tantissimi si sentono giustificati da questo alibi: “la giustizia nel mondo è irrealizzabile, quindi ognuno è legittimato... ad arrangiarsi come può”.
Chi si giustifica in questo modo, ignora una fondamentale realtà: la spiritualità non conosce alibi.

Così, anche se la meschinità generalizzata fa apparire i giusti come una “specie in via d'estinzione”, ogni singola persona conserva sempre e comunque l'inestinguibile responsabilità di schierarsi, o meno, dalla parte della giustizia.
La Giustizia vive realmente nell'individuale volontà di dare a ciascuno ciò che gli spetta di diritto, con equità, e nessun fattore esterno può impedire ad un animo umano di accogliere la Benedizione dell'Amore divino: “Beati quelli che sono affamati e assetati di giustizia, perché saranno saziati”.