lunedì 30 maggio 2011

Fedeli-fedeli

Per essere dei fedeli in cammino sulla via della realizzazione spirituale, bisogna essere fedeli-fedeli.
Infatti la Fede in Dio deve essere vissuta con Fedeltà... altrimenti si trasforma in una fede finta, sterile passatempo per opportunisti e/o creduloni.
Il mondo della Fede in Dio oggi è notoriamente in crisi, di fronte al proliferare di una mentalità materialista che fa del Soprannaturale una questione aliena ai pensieri di molti.
Però, per certi versi è ancora più in crisi la Fedeltà, che risulta indigesta ai più in quanto costringe ad assumersi le responsabilità delle proprie scelte, imponendo la “fatica” della coerenza.
La mancanza di Fedeltà è proprio il campanello di allarme che segnala l'anomalia di una fede infedele... che non è più Fede.
Bisogna poi prestare attenzione al fatto che la fedeltà non è una virtù in se stessa, e difatti la si trova con facilità in tante persone che sanno essere fedeli alle cose del mondo, ai propri vizi, ai difettacci caratteriali o anche, alleggerendo il tiro, alla squadra del cuore, o al ristorante preferito...
Ad essere latitante è solitamente la Fedeltà virtuosa, che diventa tale quand'è elevato ciò cui si rivolge; questo è il caso della Fedeltà "dedicata" alla Fede in Dio, con la quale forma un binomio di realtà che si arricchiscono a vicenda.
Ma... può anche accadere che i due originali, Fede e Fedeltà, siano purtroppo sostituiti da squallide contraffazioni: questo fanno quegli intolleranti fedeli che praticano fedelmente una fede fanatica e bigotta.

Diversamente da loro, i fedeli-fedeli autentici coltivano una Fedeltà che è palesemente nobile perché coniugata non soltanto con la Fede in Dio, ma anche con quei valori che ne “certificano la qualità”, quali per esempio la fratellanza, la carità, il rispetto del diverso...

Solo allora la sinergia tra Fedeltà e Fede eleva gli animi alla contemplazione del Divino.