mercoledì 1 maggio 2013

La primavera dello spirito

Non so quanti tra di voi conoscono la parola  "Nazoreo", scritta nel testo greco del Vangelo di Matteo e tradotta in molte edizioni del Nuovo Testamento come "Nazareno"...
Il termine originale si trova nel versetto (Mt 2, 23) in cui l'evangelista scrive che Giuseppe, di ritorno dall'Egitto, prese il bambino e sua madre e «andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si adempisse ciò che era stato detto dai profeti: "Sarà chiamato Nazoreo.
L'imprecisa traduzione "sarà chiamato Nazareno", in realtà maschera il dubbio che ancora oggi divide gli studiosi, ai quali non risulta chiaro da dove tragga origine la parola Nazoreo attribuita da Matteo agli antichi profeti...
Nazaret è infatti una località ignota all'Antico Testamento e nessuna profezia conosciuta ha predetto alcunché relativamente ad un Messia abitante a Nazaret.
Tra le varie ipotesi formulate fino ad oggi, alcuni collegano “Nazoreo” a Nazir, [cioè colui che faceva voto di Nazireato (Gdc 13,5.7)], ed altri a Nēser, il termine ebraico che il profeta Isaia usò in senso messianico e che significa “virgulto” (Is 11,1)... ma i pareri restano discordanti.

L'altro giorno stavo camminando nell'ashram di Leinì e, notando il primo sbocciare di germogli e fiori intorno a me, in modo naturale mi sono ritrovato a pensare al versetto di Isaia “Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici” (Is 11,1)...
Queste parole hanno alimentato l'immagine di primavera che ha preso corpo nella mia mente, e che mi ha fatto pensare anche alla rigogliosa forza vitale di rigenerazione spirituale che Gesù di Nazaret ha evidentemente incarnato.
In questa prospettiva la parola ebraica "Nazoreo" usata da Matteo mi è parsa in stretta relazione con l'aria rigeneratrice del primo mese primaverile (in ebraico Nisan), cioè il periodo dei germogli nitzan (bocciolo, fioritura) in cui il nēser (virgulto) cresce rigoglioso... e si è creato nei miei pensieri un contesto che mi "parla" molto bene del ruolo del Maestro spirituale: quello di essere un "nuovo inizio"... una "primavera" che risveglia gli spiriti addormentati nell'invernale letargo di una pratica religiosa abitudinaria e vuota di significati.
Non a caso, anche altri profeti (Ger 23, 5 e Zc 3,8; 6,12) oltre ad Isaia usarono il termine germoglio per designare il Messia, una parola ebraica che significa “l'unto, il consacrato” (in greco Christòs)... cioè Colui che è consacrato da Dio a compiere un'opera di profonda rigenerazione spirituale dell'umanità.

"Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse..."
Con le parole profetiche di Isaia che continuavano a "passeggiare" nella mia mente, mi sono seduto su una panca sotto il porticato, ed ho cominciato a pensare al fatto che Iesse era il padre del re Davide, dal cui "tronco" della discendenza scaturì il "germoglio"-Gesù...
D'un tratto, mi sono accorto che ciò che pensavo trovava riscontro in ciò che guardavo, perché ho visto il germoglio-Gesù sbocciato sull'imponente tronco dell'ulivo posto al centro del chiostro...

"...un virgulto germoglierà dalle sue radici"










...poi, guardando alla base, ho visto anche il virgulto, cioè l'arbusto rigoglioso, che spunta dalle radici...
A questo punto, ho esplorato ulteriormente il significato delle parole di Isaia... e la frase "le radici del tronco di Iesse" mi ha rimandato alla radice del popolo ebraico, cioè al suo capostipite: il patriarca Abramo, il cui nome è formato dalle sillabe “Ab" che significa "Padre"... e "ram” che tra l'altro significa "ariete”.
Così... la frase profetica "il virgulto che nasce dalle radici" ha cominciato a parlarmi anche dell' "ariete" che, con la freschezza rigogliosa del virgulto, ha portato una profonda rigenerazione nella mia vita interiore...
Mi riferisco ovviamente a Swami Roberto, nato nel primo plenilunio di primavera del 1963 sotto la costellazione dell'ariete..

Sì... in questo aprile particolarmente piovoso, uno spiraglio di primavera ha soffiato nei miei pensieri un ritratto messianico che ha bucato le pareti del tempo e mi si è mostrato in modo simbolico mentre guardavo il Sacro Ulivo posto al centro del monastero.
Tra pochi giorni si compiranno le mie prime 48 "primavere" anagrafiche, ed io le festeggerò nella consapevolezza che tutte insieme custodirebbero ben pochi "colori" e "profumi" spirituali... se in questa mia incarnazione non avessi incontrato il  Nēser-Virgulto che annuncia la perenne Primavera dello spirito.



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