domenica 12 gennaio 2014

12 Gennaio

Nel cuore di una notte di 17 anni fa... quando il 12 gennaio era iniziato da pochi minuti... mi consacrai Ramia di Anima Universale ed indossai per la prima volta il mio abito sacerdotale.
Ogni anno la ricorrenza di questo giorno, per me straordinariamente benedetto, apre la porta al vento di un ricordo che rinfresca emozioni mai sopite e che riporta alla mia mente i tanti cambiamenti avvenuti per conseguenza nella mia vita.
Si è trattato in effetti di una vera e propria rivoluzione che, tra l'altro, mi porta oggi a celebrare annualmente ben 3 compleanni !
Alla mia data di nascita, il 12 maggio... si sono aggiunti anche il 9 aprile, giorno della nascita di Swami Roberto e quindi compleanno spirituale mio e di tutti i cristiani ramirici... ed il 12 gennaio, giorno del mio compleanno sacerdotale.
Parlando specificamente del 12 gennaio, questa data rappresenta per me la chiave di ogni cambiamento, perché la scoperta del pieno significato della mia esistenza è fondato sulla vocazione che mi ha portato a consacrare la mia vita a Dio come Sacerdote della mia Chiesa.
Sono ovviamente tanti i modi con i quali potrei descrivervi questo mio passaggio dalla vita "normale" a quella religiosa, ma oggi i miei pensieri... assorbiti da un'atmosfera così marcatamente legata allo scorrere del tempo... si raccolgono attorno ad una metafora formata dalle altre due date-cardine della mia esistenza:
Prima ero un "toro", nato anagraficamente il 12 maggio...
poi, consacrandomi Ramia sono spiritualmente diventato un "ariete" cristiano-ramirico, che il 9 aprile di ogni anno celebra la sua ri-nascita interiore.

Come una sorta di vortice collocato sul mare del mio tempo presente, oggi questa immagine risucchia la mia mente verso un “assonante” passaggio epocale, quello avvenuto intorno all'inizio del II millennio a.C., quando la storia del pianeta passò dalla cosiddetta era del toro a quella dell'ariete.
Per l'umanità quello fu un periodo di profondi cambiamenti, in cui ebbe fine l'egemonia incontrastata delle civiltà “taurine” (come per esempio quella egiziana con al centro il culto del bue apis, quella cretese con il minotauro e quella caldea con il toro alato) ed ebbe inizio l'ascesa di alcune culture imperniate sulle attività pastorali e nomadi che... ben rappresentate dal simbolo ariete-guida del gregge... "guarda caso" si affermarono proprio durante l'omonima era dell'ariete.

Tra di esse, in ambito religioso divenne protagonista il popolo ebraico, che frantumò il monopolio del politeismo mediante la straordinaria novità della Fede di Abramo nel Dio unico.
Da allora, il tempo dell'ariete divenne la “cornice” in cui si sviluppò la biblica storia dei patriarchi e del popolo di Israele, ed il tempo del toro iniziò a rappresentare il passato ormai superato, simbolizzato dall'idolo del "vitello d'oro che il popolo infedele iniziò ad adorare durante la permanenza di Mosè sul Monte Sinai.
Invece, nel futuro del tempo dell'ariete stava per compiersi quello che, in un'ottica cristiana, fu l'evento cardine della storia religiosa dell'umanità: la nascita dell'agnello... ovvero del piccolo di ariete: Gesù di Nazareth.

Celebrando oggi il 17° anniversario del coronamento della mia vocazione religiosa, penso a come questo storico processo di cambiamento si sia riaffacciato nel presente della mia vita... da quando ho iniziato a guardare verso Torino.
Corsi e ricorsi... proprio a partire dalla città "del toro" ha mosso i suoi passi l'Ariete divino che oggi guida la mia vita spirituale.



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