venerdì 3 ottobre 2014

Un granellino di senapa

« Vi sembrerà incredibile,
eppure ci vuole tantissima fede 
per credere che Dio non esista, 
mentre ne basta
quanto "un granellino di senapa"
per credere in Lui… 
"e niente vi sarà impossibile". »
                                (Swami Roberto)

Mostrando l'idea della non-esistenza di Dio come un credo che richiede "tantissima fede", questa frase di Swami affronta la questione da un lato "indigesto" agli estremisti della razionalità.
Eppure, è proprio la logica a costringerli ad ammettere che, in quanto indimostrabile, la non-esistenza di Dio è un credo... che oltretutto, dice Swami, richiede più fede di quella che è invece necessaria per credere nella Sua esistenza.
Infatti, gli "indizi" che Dio "semina" nella nostra vita sono così numerosi che può bastare un briciolo di fede per credere in Lui, anche se poi... dal momento che la Rivelazione divina è sempre velata nel rispetto della nostra libertà... l'umano credere è costantemente esposto alla minaccia del dubbio e delle contraddizioni.
Una di queste è praticata dalle persone che dicono di credere in Dio “dimenticandosi” però di trattarLo da Dio... ed è a loro che Swami rivolge queste parole:

« Se sei convinto 
che Dio è Grande, 
chiediti perché sovente 
i tuoi sogni sono piccoli. 
Credi con coerenza. »
(Swami Roberto)

Certo... il fatto di essere coerente con la propria fede, che di per sé ha un oggetto che va oltre la ragione, può sembrare un'impresa ardua per chi ha già enormi difficoltà a praticare la coerenza con ciò che rientra nella sua sfera razionale...
Invece, proprio qui sta il punto: più si è alle prese con le proprie umane contraddizioni... più è importante cercare di essere coerenti con la propria fede... che apre le "porte" di quel Cielo dal quale può giungere l'aiuto della Grazia divina.
A questo proposito, mi viene in mente una efficace espressione che si trova nell'ebraico biblico..."'esah"... ed è usata per definire il progetto trascendente di Dio che, senza essere irrazionale, è meta-razionale, cioè va oltre la “gittata” della nostra ragione e si prende cura del nostro vero bene, ovviamente (e per “fortuna”) secondo la visione di Dio, e non secondo le nostre limitatissime opinioni.
Ebbene sì...  proprio per lasciare che la  'esah divina agisca nella nostra vita, la coerenza più importante che la nostra ragione è chiamata ad applicare... è quella di non porre ostacoli a ciò che la supera: la Volontà di Dio.
E' questo il momento in cui la nostra fede “adulta” sa celebrare, ma per davvero, le parole che conosciamo sin da bambini: “Padre nostro che sei nei cieli... sia fatta la tua Volontà”.

« Quando preghi 
per chiedere a Dio 
una grande grazia, 
poi non ragionare invano
su come Lui potrebbe realizzarla nella tua vita.
Il come non ti riguarda.
Tu occupati soltanto di avere fede 
e di pregare.» 
(Swami Roberto)





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