lunedì 21 dicembre 2015

Nella "Grotta" del mio Natale

La frase biblica che più di ogni altra esprime il “cuore” teologico del Natale di Cristo, è incastonata come una perla nel "cuore" del prologo del Vangelo di Giovanni (Gv 1,1-18)... e brilla attraverso queste celebri parole che aprono il 14° versetto:

"E il Verbo si fece carne" (Gv 1,14)

L'incarnazione... ci dice Giovanni... è il Natale del Logos, che in Gesù si fa "Figlio dell'uomo" riunendo in Sé la Trascendenza e l'immanenza... per manifestare all'umanità quella “Parola del nostro Dio [che] dura per sempre”(Is.40,8) già profetizzata sin dai tempi di Isaia.
Per descrivere questo Natale del Verbo, l'evangelista continua poi con le parole "e mise la sua tenda (in greco eskēnosēn) in mezzo a noi"(Gv 1,14) e questa espressione... unita al fatto che il versetto che sto leggendo è il 14° del Vangelo di Giovanni... mi fa tornare oggi in mente ciò che già vi raccontai nel post “mise la sua tenda in mezzo a noi” : la tenda di Anima Universale fu il luogo sacro nel quale io vissi le funzioni liturgiche che caratterizzarono l'anno "natale" della mia vita religiosa, e furono celebrate sotto i suoi teli proprio per 14 anni.

Il richiamo a questa mia personale esperienza si fa ancora più forte quando poi leggo il prosieguo del versetto... "e abbiamo contemplato la sua gloria"(Gv 1,14).
Guarda caso... il mio Maestro spirituale si chiama Roberto... [dal gotico “hruod” (gloria) e “bert” (splendente)] e, proprio grazie agli insegnamenti della Sua Divina Conoscenza io oggi posso celebrare con gioia piena il Natale di Cristo, cioè di Colui che ha in Sé... scrive sempre Giovanni...   
"[la] gloria come di Unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità"(Gv 1,14)


Dopo aver completato la lettura di questo 14° versetto... che parla dell'incorporazione del Verbo-Cristo... mi soffermo per qualche momento sul verbo greco eskēnosēn ("mise la sua tenda"), con il quale Giovanni esprime il "Natale" di Gesù "in mezzo a noi" scegliendo appositamente una parola che... mediante la radice letterale s k n... unisce la "tenda" (in greco skēnē) in cui gli Ebrei incontrarono il Signore durante la loro peregrinazione nel deserto... e la presenza di Dio (shekina) nel Tempio che Cristo stesso diventa, per quanti riconoscono il Suo divino Natale.

Ebbene... un'immagine figurata di queste parole dell'evangelista io la ritrovo nel presente della mia vita pensando a come il mio incontro liturgico con la "presenza di Dio" (in ebraico "shekina") si svolga nel Tempio che... idealmente... "incorpora" la Tenda (in greco "skēnē") che precedentemente esisteva su quello stesso Luogo Sacro, e non solo...
Poiché l'ebraico richiama  l'Antico Testamento, ed il greco richiama invece quello Nuovo...  gli occhi della mia fede mi permettono ora di vedere questo 14° versetto del Vangelo di Giovanni anche come una sorta di "indice" puntato verso la "culla" del di' natale di Swami Roberto che... come vi ho raccontato nel post "Lente di ingrandimento sul 9 aprile"... è nato nel giorno in cui si sovrappongono le coordinate pasquali dell'Antico e del Nuovo Testamento, per esprimere il messaggio del cristianesimo ramirico... che ha fatto "nascere" Cristo nella mia interiorità.

Ecco... nell'atmosfera da “fiocchi di neve” che tradizionalmente avvolge questi giorni... io adesso posso augurare Buon Natale a tutti... proprio con questo “fioccare” di divine “Coincidenze”.

E a voi, cristiani ramirici che mi leggete... auguro di trasportare ciascuno di questi “fiocchi” nella “grotta” del vostro cuore... affinché possiate farli sciogliere con il calore del vostro amore trasformandoli così nella consapevolezza del privilegio che avete... anzi, che abbiamo... di poter celebrare il Natale... l'incarnazione di Cristo... nella "Grotta" di Anima Universale.
Buon Natale a tutti noi


P.S. - Quanti vogliono ripercorrere il mio personale "Avvento"... possono cimentarsi sulla "pista" :-) che ho tracciato nei miei post "In principio" e "Cristo... vita cosmica"...




Puntata successiva: Incarnazione divina


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