venerdì 19 febbraio 2016

Come se mani invisibili lo riportassero al sicuro...

Il mio odierno passaggio nella biblioteca del monastero mi ha riservato un imprevisto quando, prendendo un vecchio volume da uno scaffale, ho “sfilato” inavvertitamente anche un raccoglitore che vi era appoggiato e che, cadendo, si è aperto facendomi vedere il contenuto.
Si trattava di una raccolta di copie dei manoscritti del professor Pietro Zeglio (nella foto a sinistra insieme a Swami), ovvero del medico che per anni seguì minuziosamente, con gli “occhi” della scienza, il “caso” del giovane Roberto... dichiarando tra l'altro ai mass media: “Ho assistito a fenomeni che, come medico, non posso che definire eccezionali”... “ho potuto constatare come i limiti entro i quali la scienza è costretta ad agire, per propria insufficienza, sono spesso superati dall’intervento di Roberto”.
Prendendo in mano il raccoglitore per rimetterlo al suo posto, tra i numerosi fascicoli scritti dal Professore di suo pugno ho visto un foglio che inizia con queste parole:
« La transverberazione di Roberto – venerdì 17.4.81 – Chiesetta di Sassi – ore 22.30 circa ».
Poi, il resoconto del Professore continua cosi':
« Roberto, in poltroncina, recita il rosario doloroso durante il quale si avverte una progressiva lentezza nell'espressione verbale.
Poi Roberto si alza e si porta all'altare: apre di colpo il grosso libro della Bibbia e “trova” a caso il “passo della morte di Gesù” con l'urlo finale, che viene letto da Roberto, il quale si riporta poi sulla poltroncina.
Resta in meditazione apparente, poi si alza, davanti alla poltroncina, affiancato da vicino da parte di P1 e (don) Albertino, pur essi in piedi.
Roberto alza il capo fissando a metà altezza e incomincia ad oscillare con tutto il corpo in ogni direzione, superando i limiti di sicurezza, e ritornando ogni volta in equilibrio come se mani invisibili lo afferrassero e lo riportassero al sicuro.

Il professor Pietro Zeglio (di schiena)
mentre controlla le condizioni del giovane Roberto
durante uno dei fenomeni da lui studiati per anni.
Un testimone oculare di una di quelle indefinibili "situazioni"
racconta:  "Io e altri abbiamo visto Roberto staccarsi da terra
e levitare per ben 20-30 cm., e il Prof. Zeglio che con la mano
sinistra cercava di trattenerlo, fu grande lo stupore !" (Antonio F.)



Poi Roberto si siede, sempre con lo sguardo fisso davanti, verso il tabernacolo, con un'espressione dapprima di forte dolore sul costato sinistro (mantello aperto sul davanti e mano destra appoggiata sulla parte dolente) poi con un sorriso di intensa gioia. Il tutto è durato ½ ora circa. »
(Professor Pietro Zeglio)