venerdì 29 luglio 2016

Come il pappagallo ebbe i suoi colori

Per molti secoli, i pappagalli avevano vissuto sempre nello stesso posto.
La foresta offriva loro tutto quello di cui avevano bisogno per vivere bene: rami su cui appollaiarsi, abbondanza di cibo, riparo dal vento.
Anche per questo motivo, le loro piume erano tutte verdi e si confondevano fra le foglie.
Ma Ara non era soddisfatto: pensava che il mondo offrisse tante cose diverse da vedere e decise di partire.
Spiegando le ali, si librò nel cielo, si gettò nella luce gialla del sole, planò velocissimo su campi di rossi papaveri, scoprì la gioia di giocare a nascondino nell'arcobaleno, trovò frutti che non aveva mai assaggiato, incontrò animali di cui non immaginava l'esistenza, vide tramonti e albe meravigliosi.
Quando tornò alla sua tribù, tutti lo accolsero stupefatti: “Ara. Che cosa ti è successo?”.
Il pappagallo si guardò e vide che le sue piume ora avevano il giallo del sole, il rosso dei papaveri, l'azzurro del cielo... ogni luogo visitato gli aveva lasciato addosso un colore come ricordo.
Per un attimo, Ara ebbe paura: come avrebbe fatto ad essere accettato fra i suoi simili, ora che era divenuto così diverso?
Ma i suoi amici erano così entusiasti del suo novo aspetto che gli chiesero di far loro da guida.
E da allora tutti i pappagalli fanno a gara a sfoggiare, sulle loro piume, i colori di viaggi meravigliosi.
(Tratto da “Storie di animali” di P.Hess e B.Delalandre)