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mercoledì 4 gennaio 2017

La mia « Bêtlehem »

Alcune settimane fa nel post "pienezza e perfezione" mi sono soffermato sui significati biblici del numero 12, al quale mi ha condotto il percorso che iniziai anni orsono con il post "le 12 porte"... ed oggi riparto da dove ero arrivato, ovvero dal passaggio del libro biblico dell'Apocalisse in cui l'apostolo Giovanni scrive che al centro della Nuova Gerusalemme, la "città celeste" provvista di 12 porte vegliate da 12 angeli, si trova "l'albero di vita" che "dà frutti dodici volte all'anno" (Ap 22,2). : "... ad indicare dunque un'ulteriore aspetto di "pienezza e perfezione" connaturato al numero 12... ovvero quello riferito alla dimensione del tempo.
Fin dall'antichità vari popoli, Ebrei compresi, dividevano l'anno in 12 mesi, e questo legame tra la pienezza e perfezione del 12 e la completezza del ciclo annuale del tempo, è riscontrabile anche... sempre restando al libro biblico dell'Apocalisse... nella "donna vestita di sole", la quale  « porta sul capo “una corona di dodici stelle” (Ap 12,1); e ogni stella rappresenta un segno zodiacale ». (Lurker Manfred e Ravasi Gianfranco, Dizionario delle immagini e dei simboli biblici, Edizioni Paoline 1990, pag.74).

E' proprio questa immagine della "donna vestita di sole" a farmi adesso pensare al Tempio di Anima Universale... dedicato alla Madonna... ovvero a Colei che è anche la Ianua Cœli, la "Porta celeste" attraverso la quale potremo un giorno compiere il passaggio dal tempo terreno delle nostre nascite e morti... al tempo perfetto dell'Eternità di Dio (Vedi il post "Telescopio su Anima Universale")
Mentre penso alla Vita eterna... che è la divina "pienezza" del tempo verso la quale mi ha indirizzato il significato biblico del numero 12... mi torna in mente un celebre miracolo di Gesù che ha tra l'altro la peculiarità, condivisa unicamente con la Resurrezione, di essere presente in tutti e quattro i Vangeli (Cfr. Mt 14,13-21; Mc 6,30-44; Lc 9,10-17; Gv 6,1-15).


Si tratta della moltiplicazione dei pani con i quali, scrivono gli evangelisti, Gesù sfama cinquemila uomini... e al termine di quel pasto il pane avanzato viene raccolto in 12 ceste.

Per esempio... l'evangelista Giovanni scrive che i discepoli "riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d'orzo" (Gv 6,13), riferendo il significato di "pienezza e perfezione" del 12 alla sovrabbondanza divina donata da Cristo il quale, oltre a "saziare" la fame materiale di quella folla... è anche il "Pane della vita" (Gv 6,35) , il Verbo divino che sazia la fame di "vita eterna" (Gv 6,40) di quanti si "alimentano" di Lui.

Ebbene... di questo Cibo divino io mi nutro nel Tempio di Anima Universale, che è dunque la mia "Casa del pane"... in ebraico “Bêṯ-le·ḥem”... il Luogo Sacro dove la mia Fede cristiana-ramirica trova il “Pane” della Divina Conoscenza.
E' grazie a questo nutrimento che il mio presente spirituale è rivolto verso la pienezza dell'Eterno presente di Dio. 




P.S. - Su questo argomento, puoi vedere anche il post Gv 6,12-13 nella sezione "Moltiplicazione dei pani (Gv 6,1-15)" del mio blog "Sui Sentieri del Vangelo di Giovanni"



Prossima puntata: Il “ponte” con l'Oriente
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