« V’è chi parla senza riflettere: trafigge come una spada; ma la lingua dei saggi risana. »
(Pr 12,18)
Diversamente dal chiacchierone che, parlando a vanvera, fa roteare a casaccio la “spada” della sua lingua ed inevitabilmente ferisce chi si trova nel suo raggio d'azione… la persona saggia usa la propria lingua a ragion veduta.
E' solo in questo modo, con un discernimento orientato al bene del prossimo, che è possibile farla diventare uno strumento risanante, capace anche di lenire il dolore e “suturare” le ferite altrui.