Sin dall'antichità, i popoli stanziati nella terra attraversata dal Giordano hanno attribuito dei significati simbolici alla presenza vitale di questo fiume, ed oggi ne prendo a prestito uno che, adattato alla prospettiva cristiana, può illustrare anche queste celebri parole rivolte da Gesù ai suoi discepoli: “Come io ho amato voi, anche voi amatevi gli uni gli altri” (Gv 13,34).
L'attuazione di questo “comandamento dell'amore” trova infatti una rappresentazione metaforica nelle caratteristiche del lago di Galilea, rispetto al quale il fiume Giordano (che può simboleggiare l'Amore divino) è prima l'immissario che vi entra colmandolo di vita, e poi è anche l'emissario che ne esce, portando vita in tutti i territori successivamente bagnati dalle sue acque.
Analogamente, il discepolo di Cristo è colui che sa farsi alimentare dal suo divino Amore, per ridistribuirlo poi al suo prossimo... ben lungi dal significato simbolico evocato invece dal Mar Morto, il quale fa evaporare infruttuosamente la forza vitale ricevuta perché trattiene in sé le acque del Giordano, anziché ridistribuirle.
P.S. - Nel mio blog “Sui sentieri del Vangelo di Giovanni”, puoi vedere il post Gv 13,34