
L'attuazione di questo “comandamento dell'amore” trova infatti una rappresentazione metaforica nelle caratteristiche del lago di Galilea, rispetto al quale il fiume Giordano (che può simboleggiare l'Amore divino) è prima l'immissario che vi entra colmandolo di vita, e poi è anche l'emissario che ne esce, portando vita in tutti i territori successivamente bagnati dalle sue acque.
Analogamente, il discepolo di Cristo è colui che sa farsi alimentare dal suo divino Amore, per ridistribuirlo poi al suo prossimo... ben lungi dal significato simbolico evocato invece dal Mar Morto, il quale fa evaporare infruttuosamente la forza vitale ricevuta perché trattiene in sé le acque del Giordano, anziché ridistribuirle.
P.S. - Nel mio blog “Sui sentieri del Vangelo di Giovanni”, puoi vedere il post Gv 13,34