« Liberi da passione, timore ed ira, identificàti con me, rifugiàti in me, molti, purificàti dall'ascesi della conoscenza, sono entrati nel mio essere.»
(Bhagavadgītā IV,10)
Senza dimenticare le ovvie differenze esistenti tra Bhagavadgītā e Bibbia, questo versetto suona come un’eco orientale di un concetto teologico che si trova nel Vangelo di Giovanni, in vari brani nei quali Gesù parla della reciproca “immanenza” tra Lui e i suoi discepoli, definita dagli studiosi “inabitazione” (*)… e che per esempio si riscontra nel brano in cui Lui si rivolge a loro dicendo “Rimanete in me e io in voi” (Gv 15,4).
La via percorsa da ogni “discepolo” consiste infatti nell' “imparare” (in latino “discere”, da cui “discipulus”) dagli insegnamenti del Maestro, nell'intento di viverli con coerenza, in modo da essere il più possibile "Uno" con Lui.
Questa via verso l'Uno si è rivelata ai miei occhi da quando il mio uni-verso interiore è stato illuminato dalla Luce della divina Conoscenza donata da Swami.
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(*) Puoi approfondire questo tema teologico nei post:
“Siamo Uno” (in questo blog)
“Inabitazione” (nel mio blog "Sui Sentieri del Vangelo di Giovanni")
“Perché tutti siano uno” (nel mio blog "Un mio viaggio nel Soprannaturale... sulle impronte di Swami Roberto")