In maniera analoga al corpo fisico, anche la nostra dimensione interiore necessita di una “pulizia” frequente, alla quale ogni credente può provvedere in generale con la preghiera e, in particolare, chiedendo e ricevendo dal Signore la sua benedizione, cioè la divina “dizione” (parola) di bene che allontana l’ “inquinamento” del male.
Essendo un “rito” religioso (dal latino ritus, dalla radice greca arithmós e dal sanscrito rtám, “ciò che è conforme all'ordine”)… la benedizione ha tra le sue primarie funzioni quella di purificare il piano animico da ogni disordine e… affinché questa “pulizia” si compia… va da sé che la divina energia vivificante e purificatrice della benedizione deve essere richiesta a Dio con fede e umiltà.
Più si ha a che fare con il “disordine”... fuori e dentro di sé... più è importante saper invocare con forza questo divino soccorso, nella fiduciosa consapevolezza che “a chi chiede sarà dato” (cf. Mt 7,7).
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P.S. - A partire dal Dizionario tematico del mio blog “Un mio viaggio nel Soprannaturale sulle impronte di Swami Roberto”, puoi percorrere una pista di approfondimento sul concetto di “Benedizione”