“Non si può dipingere di bianco il bianco, di nero il nero. Ciascuno ha bisogno dell'altro per rivelarsi”. (Manu Dibango, artista camerunese)
Per applicare ai rapporti interpersonali il principio affermato da questo aforisma, basta pensare al fatto che il prossimo... fornendoci un termine di confronto che ci dà la possibilità di conoscere una prospettiva diversa dalla nostra... ci aiuta a “rivelarci” sia consentendoci di conoscere qualche aspetto di noi stessi di cui non ci rendevamo conto (e che, per l'appunto, il confronto con gli altri ci aiuta a scoprire)... sia donandoci l'opportunità di integrare il nostro modo di vedere le cose con nuovi “colori”, aspetti, prospettive.
Per beneficiare di questo arricchimento bisogna evidentemente aprirsi al prossimo senza fermarsi di fronte al fatto che sia “diverso” da sé... senza farsi condizionare dai pregiudizi o dalla paura di mettersi in discussione... senza discriminare e/o emarginare nessuno...
Proprio queste sono le “radici” dell'albero della pace, che cresce rigoglioso e produce copiosi frutti nella vita di coloro che... stabilendo un rapporto proficuo con il prossimo e contribuendo così a demolire i muri di diffidenza che troppo spesso separano le persone... percorrono la via degli “operatori di pace” (Mt 5,9) di cui ci parla il Vangelo.
Proprio questo è uno dei fondamentali “Messaggi” da sempre veicolati dal Natale del Bambino Gesù che... entrando nella “grotta” del nostro cuore... ci aiuta a riscoprire dentro di noi la spontaneità, la purezza e l'apertura alla vita e al prossimo... che ci appartenevano in maniera del tutto naturale quando eravamo bambini, e che oggi siamo chiamati a risvegliare... per farci pienamente testimoni del Suo Natale riverberando nelle nostre vite i Raggi dell'Amore, della Fratellanza e della Pace.
Mi chiamo ramia Massimo, sono un monaco della Chiesa Anima Universale. Qui parlo di Swami Roberto, della mia esperienza di vita monastica e di teologia.